Venerdì, IX Tempo Ordinario – S. Bonifacio (m) – PRIMA LETTURA 2Tm 3,10-16 – Dal Salmo 118 (119) – VANGELO Mc 12,35-37
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati». San Paolo continua a rivolgersi paternamente a Timòteo e non può che rivivere con questo figlio amato tutto ciò che ha patito per il Vangelo: «Quali persecuzioni ho sofferto!». Ma riconosce in Gesù non un aguzzino crudele, nemmeno un traditore che lo ha abbandonato nel bisogno, oppure un approfittatore. San Paolo proclama la sua fede in Cristo, suo liberatore: «Ma da tutte mi ha liberato il Signore!». E perché sia chiaro che non si tratta di sfortunati eventi, di incomprensibili accanimenti o di gratuite angherie contro la sua persona, l’Apostolo chiarisce subito che questa è la sorte di chi vuole rettamente vivere in Cristo: la persecuzione! Vale per Paolo, vale per Timoteo, vale per ciascuno di noi. La persecuzione, quindi, è il sigillo, il segno che stiamo rettamente vivendo la nostra sequela. Il motivo di tale persecuzione è chiaramente affermato dallo stesso Cristo: «Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15,20); e il fondamento è parimenti manifesto: il mondo non ha conosciuto e accolto la Parola di Dio (cfr Gv 5,38; 8,37; 16,2-3; 17,14). Quindi cosa significa “vivere rettamente in Cristo”? Significa accogliere e mettere in pratica la sua Parola; significa vivere nel desiderio di edificare il regno di Dio; significa essere, come Gesù, luce del mondo, ma nel contempo, come lui, diventare anche segno di contraddizione.
Pane di oggi: Gesù tu sei la Verità e chi vive in te è nella verità. Ma la verità stride con la menzogna del mondo e con i piani del Menzognero, il quale crea divisione e persecuzione, rifiuto e opposizione alla tua Parola. Dammi la volontà di ascoltare la tua Parola, la forza di viverla, la perseveranza di testimoniarla.
Accoglierò la persecuzione come sigillo di fedeltà a Dio.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110