Sabato, V di Pasqua – S. Luigi Orione – PRIMA LETTURA At 16,1-10 Dal Salmo 99 (100) – VANGELO Gv 15,18-21
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «… trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero». Il Tempo di Pasqua ci sta accompagnando, con la Liturgia della Parola quotidiana, a riscoprire la bellezza della Chiesa dei primi tempi. Pasqua e Pentecoste sono i due eventi fondanti della Chiesa di Cristo, ecco perché è tempo propizio per soffermarsi a contemplare alcuni valori che stanno alla base della Chiesa così come è sempre stata e così come è giunta a noi. È innegabile, ad esempio, l’importanza che da sempre la Sacra Scrittura ha avuto nella Chiesa, ma è impensabile una verità Rivelata come la troviamo nella Bibbia, senza la Chiesa gerarchica, senza gli Apostoli e i loro successori. Con buona pace di Lutero e dei suoi seguaci, la storia ci conferma che Gesù Cristo non scrisse nulla ma istituì gli Apostoli dando loro ogni potere (cfr Mt 10,1; Lc 9,1 ecc…), compreso quello di perdonare i peccati (cfr Gv 20,23). Quindi abbiamo, sì, una Chiesa che è completa a prescindere dalle Scritture, ma non esiste una Chiesa che abbia la “Sola Scrittura” come autorità costituita. E infatti, la frase riportata all’inizio di questa riflessione, tratta dagli Atti degli Apostoli ci testimonia di questa trasmissione alla Chiesa di quanto deciso dagli Apostoli e dagli anziani: quello che oggi chiamiamo il Magistero della Chiesa. Decisioni trasmesse perché fossero osservate: e ciò indipendentemente dai contenuti della Scrittura. Sia ben chiaro, quindi, che essere cristiani significa mettersi a servizio della Parola, ma anche e indispensabilmente a servizio e in obbedienza del Magistero della Chiesa santa.
Pane di oggi: Oggi ti prego, Signore, per l’unità della Chiesa. In modo particolare per quanti non obbediscono ai Vescovi e al Papa.
L’obbedienza alla gerarchia ecclesiale sia difesa e vissuta.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110