Mercoledì, VII di Pasqua – S. Agostino di Canterbury (mf) – PRIMA LETTURA At 20,28-38 – Dal Salmo 67 (68) – VANGELO Gv 17,11b-19
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome… Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome». Gesù è venuto per riunire tutti noi in un solo gregge, sotto un solo Pastore. Egli è il Pastore eterno delle nostre anime. Non un mercenario pronto a fuggire e ad abbandonarci, non un approfittatore pronto ad ucciderci per sfamarsi: egli è colui che dona la sua vita per noi. Gesù è il Signore che ci guida a pascoli tranquilli e rigogliosi. Ma sopratutto Gesù è il Custode delle anime nostre. Egli è venuto per strapparci dalle opere del Maligno, per trarci dalle tenebre del peccato e dell’errore, alla sua ammirabile luce. Tutto quanto egli ha detto e fatto per noi, lo ha fatto per indicarci la via della vera vita, attraverso la verità del suo annuncio. Ma sopratutto è nel momento della Passione che Gesù ha offerto il suo Sangue per ciascuno di noi, come affermano le parole consacratorie nella Santa Messa: «… questo è il mio Sangue, versato per voi e per tutti, in remissione dei peccati». Ce lo ha ricordato anche san Paolo nella prima Lettura: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio». Cristo è il custode supremo, poi coloro che egli stesso ha costituito pastori, i ministri della Chiesa, Vescovi e sacerdoti. Ma anche tutti i cristiani siamo chiamati ad essere custodi dei nostri fratelli, pronti ad offrire loro il cibo della verità e la testimonianza della santità di vita.
Pane di oggi: Ti ringrazio, o mio Signore, per tutto quello che hai fatto e fai per me. Grazie per avermi pensato, creato, voluto come figlio e fratello. Grazie per avermi reso partecipe della tua gloria. Grazie per avermi custodito e liberato da ogni Male.
Custodirò i miei fratelli con la preghiera e l’esempio di vita.
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