Martedì, XI Tempo Ordinario – S. Aureliano – PRIMA LETTURA 1Re 21,17-29 – Dal Salmo 50 (51) – VANGELO Mt 5,43-48
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?». Contemplare queste Parole dovrebbe bastare per farci intendere la distanza abissale che vi è tra la filosofia di questo mondo e la vita cristiana. Purtroppo oggi, perfino noi cristiani ci siamo lasciati convincere che basta una vita tranquilla, magari costellata di tanto in tanto di qualche buona opera di carità al prossimo, una vita onesta, dove non ammazzo e non rubo, per potermi definire un buon cristiano. E poi pazienza se in realtà non ho alcuna vita sacramentaria, se non vado a Messa, non mi confesso, non prego, non ho alcun rapporto con la Parola di Dio, non perdo occasione per criticare il papa e la Chiesa (a cominciare dal proprio parroco); pazienza se non rispetto i precetti della fede, non ho una vita moralmente equilibrata o vivo pubblicamente fuori dalla grazia sacramentale del matrimonio; pazienza se sono a favore del crimine dell’aborto o se sostengo politicamente i partiti che sono apertamente tali; pazienza se sono litigato con i vicini, non mi parlo con i fratelli, non sono onesto con il prossimo… Quanta cecità alberga a volte negli occhi della nostra coscienza! Eppure a volte non sappiamo neanche cosa dire andando a confessarci, se non il ripetere i soliti peccati di sempre, senza reale contrizione e senza dolore per essi. Oggi Gesù ci dice che essere cristiani è un’altra cosa dall’essere semplicemente buoni (cosa che certamente non guasta): la misura non la dà il mondo ma l’Amore crocifisso e risorto, immagine del Padre e uno con lo Spirito Santo.
Pane di oggi: Siamo chiamati ad essere santi e non semplicemente ad essere buoni! Siamo chiamati ad essere perfetti.
Cuore divino di Gesù dirigimi verso la via della perfezione.
Il Crocifisso sia il libro dove acquisire la misura dell’amore.
http://www.madredellaparola.it/?page_id=110