Domenica, XIII Tempo Ordinario (A) – S. Ireneo – PRIMA LETTURA 2Re 4,8-11.14-16a – Dal Salmo 88 (89) – SECONDA LETTURA Rm 6,3-4.8-11 – VANGELO Mt 10,37-42
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà». Il tema della Liturgia della Parola di questa domenica, XIII del Tempo Ordinario (ciclo A), è un’esortazione a mettersi a servizio di Dio e del prossimo. Mettersi a servizio significa mettersi in ascolto dei bisogni di Dio e del prossimo. La donna di Sumen, di cui parla la Prima Lettura, non si limita a fare semplicemente un po’ di bene, o a dare quanto le viene richiesto dal profeta Elisèo: previene i suoi bisogni, toglie del proprio per costruirgli una stanza, arredandola, mettendo i propri averi, la propria iniziativa a servizio del profeta. In cambio riceve il dono ormai insperato di un figlio. Cosa che non sarebbe avvenuta se la donna avesse pensato a tenere per sé quello che già aveva. Ha dato molto, e ha ottenuto molto di più. E così anche san Paolo afferma che: «se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui». Diamo a lui la nostra povera vita e in cambio riceviamo la pienezza della vita nuova in Cristo, realizzata in noi dallo Spirito Santo. Ma se non abbiamo intenzione di seguire il Maestro, se preferiamo tenerci la propria vita, le cose che già abbiamo, se temiamo di impoverirci, perderemo anche quel poco che pensiamo di avere. Come quel servo che nasconde l’unico talento ricevuto (cfr Mt 25,24-30), forse avremo tesori in questa terra, ma passeranno con essa. Beato chi accumula tesori presso Dio!
Pane di oggi: O buon Gesù, donami con abbondanza il tuo Santo Spirito perché susciti in me la sapienza. Quanto stolto sarebbe il mio agire, infatti, se, pensando di perdere la mia vita, rifiutassi di spenderla per te! Io credo, Signore, che nulla manca a coloro che in te confidano: che io mi perda per te, per ritrovarmi in te.
Darsi a Dio e ai fratelli è un investimento garantito di gioia.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110