Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Il Vangelo non nasconde il triste contesto in cui è pronunciato il mandato missionario di Cristo alla Chiesa: è un conte-sto di incredulità. I discepoli non credono a Maria Maddalena, non credono alle altre donne, non credono nemmeno alle reci-proche testimonianze che essi stessi danno, come san Tommaso dinanzi alla testimonianza di tutti gli altri Apostoli e discepoli. Eppure tante volte Gesù lo aveva loro preannunciato, del-la risurrezione di Gesù dovevano esserne certi ben prima che il Cristo morisse sulla Croce. Eppure sembra che gli eventi del Triduo Pasquale non hanno scalfito in nulla il cuore dei disce-poli, come i due viandanti di Èmmaus che se ne tornano tristi e sconsolati alle proprie case. Tutto questo ci porta a fermarci e a interrogare la nostra vita: siamo alla fine dell’Ottava di Pasqua e dobbiamo chiederci cosa ha cambiato in noi l’evento pasquale. In cosa siamo cambiati, cresciuti, maturati, convertiti nel credere in Cristo risorto? Attenzione, il fondamento della nostra fede non è credere in Dio, ma credere nel Dio che si fa carne, sale sulla Croce, muore e risorge! San Paolo esclama che se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede (cfr 1Cor 15,17). Credere in Dio non ci fa cristiani, anche i Musulmani o gli stessi Ebrei credono. Noi crediamo nella Risurrezione del Cristo: è da lì che esplode la nostra vita di fede, la no-stra speranza, la nostra gioia, la nostra testimonianza. Andiamo in tutto il mondo, sì, ma per testimoniare il Cristo Risorto.
Pane di oggi: Mio Signore e mio Dio! Non perché ho messo le mie mani nel tuo costato, ma perché credo nella tua Parola e nella potenza vittoriosa della tua Risurrezione. Che io viva in te e per te.
Testimonierò al mondo la gioia vittoriosa del Cristo Risorto.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110
