Il progetto rientra nell’ambito di un intervento di riqualificazione urbana che interessa l’area della Continassa, nel quartiere Vallette, per 355mila metri quadrati di superficie complessiva.
In grado di accogliere 40.200 spettatori, il nuovo impianto sarà caratterizzato da ampi accessi e assenza di barriere architettoniche. Un’area commerciale complementare di 34mila metri quadrati – con galleria di negozi, shopping center e magazzino di bricolage e faida- te – renderà il complesso attivo sette giorni su sette. Previsti anche 30mila metri quadrati di verde pubblico, aiuole, piazze e parcheggi per 4mila auto.
Il progetto prevede il recupero di tutta la parte interrata del Delle Alpi, compresa la zona del campo di gioco. Nell’area sottostante alle gradinate troveranno spazio le aree di servizio: accessi all’impianto, spogliatoi, aree di relax, percorso di ingresso al campo.
Lo stadio, con gradinate e palchi, sorgerà nella parte superiore; il tutto inserito in un unico profilo a semicerchio e senza elementi che si distaccano dalla linea di continuità.
La copertura degli spalti, studiata in galleria del vento, trae ispirazione dal profilo delle ali degli aerei: una struttura di grande leggerezza, realizzata in una membrana in parte trasparente e in parte opaca, per permettere una visione ottimale del campo, sia diurna sia notturna, e nel garantire il passaggio di luce sufficiente alla crescita dell’erba del campo.
“La soluzione ingegneristica della copertura – sottolinea l’ingegnere Francesco Ossola – è unica al mondo e richiama una grande leggerezza: è una copertura sospesa ai quattro angoli da cavi in acciaio tesi sui due grandi pennoni alti 90 metri. Studiata nella galleria del vento, ha un profilo come quello delle ali degli aerei per evitare le turbolenze del vento e potere essere quindi realizzata in membrana, molto leggera”.
L’intervento di Giugiaro è riconoscibile nel profilo dello stadio e in particolare nell’angolo di curvatura che unisce la copertura alle pareti esterne, nonché nel design dei due pennoni. Duplice la funzione di questi ultimi che, oltre a garantire sostegno alla copertura, richiamano il profilo delle montagne che circondano la città.
Pininfarina Extra ha firmato gli interni di tutte le aree dello stadio – pavimentazioni, illuminazione, arredi, palchi e lounge – oltre ai posti a sedere degli spalti. I sedili per il pubblico, in particolare, sono stati concepiti come pixel di un’immensa fotografia, che a stadio vuoto mostreranno immagini simbolo di grandi campioni della Juventus.
Progettazione strutturale, pianificazione operativa e direzione lavori della parte strutturale: ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki
coordinamento della progettazione: architetto Antonio De la Pierre impianti meccanici: ingegnere Marco Lazzerini
impianti elettrici: ingegnere Renzo Zorzi
area commerciale ed inserimento urbanistico: Alberto Rolla (Studio Rolla)
disegno aree esterne: Giugiaro Design
disegno interni: Pininfarina Extra
Realizzazione della copertura:
La conclusione di questa complessa fase, resa ancor più importante da alcune caratteristiche specifiche e tecniche eccezionali, viene realizzata in tre momenti diversi.
Come spiega il Direttore Lavori generale del cantiere, ing. Paolo Erbetta di Ai Engineering S.r.l., società torinese che si occupa del project management dell’intero progetto dello stadio “In corso di esecuzione è il montaggio e assemblaggio a terra dei componenti dei pennoni e travi principali, ai quali seguirà il sollevamento dei due pennoni e delle quattro travi. Questa seconda fase, che a già avuto inizio a settembre, è quella spettacolarmente più importante e tecnicamente più difficile e delicata. L’ultima parte, prevista prima dell’inverno, vedrà conclusa tutta l’operazione con il montaggio delle travi secondarie e della copertura”.
Le caratteristiche tecniche degli elementi di copertura sono:
– Due pennoni ad A (con due gambe ciascuno) con forma “a fuso” di altezza circa 90 metri, peso di 630 tonnellate cadauno e diametro (nella sezione più larga) di circa 4,5 metri.
– Quattro travi reticolari con forma ad “arco rovescio” (le due più lunghe misurano 125 metri, le altre due 90 metri) del peso complessivo di 1300 tonnellate.
– Quattro nodi che collegano le travi. Ciascun nodo, prodotto in apposita officina meccanica, pesa circa 100 tonnellate, ed è realizzato con elementi fucinati e saldati, con successiva distensione in forno. Ogni nodo è alto circa 4,5 metri e lungo 10/12 metri.
Ogni pennone – trasport ato da CONS.FER di Padova al cantiere diviso in quattro conci da 15 a 25 metri l’uno – ha richiesto l’utilizzo di speciali carrelli per il trasporto. In totale il convoglio presentava una lunghezza di circa 50 metri. Le stesse caratteristiche di eccezionalità riguardanti i trasporti e i permessi di transito hanno interessato anche i quattro nodi, mentre le travi ad essi collegati sono state prodotte a pezzi e trasportate con mezzi ordinari.
Durante la fase di assemblaggio dei conci dei pennoni e delle quattro travi si è proceduto mediante saldature a piena penetrazione di grande impegno e difficoltà. Le operazioni di saldatura – che hanno impegnato sessanta saldatori specializzati operanti in più turni – sono state monitorate e controllate in continuo dall’Istituto Italiano della Saldatura, che ne garantisce la perfetta esecuzione.
Una volta realizzato, lungo i bordi del futuro campo di gioco, il quadrilatero delle travi principali collegate dai quattro nodi d’angolo (del peso complessivo di 900 tonnellate) si procederà al sollevamento che prevede le seguenti macrofasi:
– posizionamento dei pennoni sui relativi appoggi in posizione sub orizzontale (lungo i lati corti del catino).- sollevamento dei pennoni attraverso una torre provvisoria, posizionata a centro del campo (alta circa 90 metri).
– collegamento della testa dei pennoni ai quattro nodi d’angolo mediante stralli di apprensione.
– collegamento della testa dei due pennoni ai blocchi di ancoraggio esterni mediante 6 stralli
– sollevamento del quadrilatero delle travi riportando i pennoni verso l’esterno attraverso i blocchi di ancoraggio esterni.Il sollevamento è effettuato, per conto dell’ATI appaltatrice (composta dalle imprese Rosso, Gilardi, Morganti e dal Consorzio CONS.FER responsabile della realizzazione della copertura) dalla ditta olandese Mammoet, leader mondiale nelle movimentazioni eccezionali (sollevamento, trasporto, vari, ecc.), coadiuvata dalla ditta Vernazza (gru e mezzi di sicurezza).
La Direzione OperativaStrutturale (sotto la cui giurisdizione si svolgono le operazioni di realizzazione della copertura) è svolta dal prof. ing. Franco Ossola. Il Responsabile della Sicurezza è l’ing. Adriano Venturini (Ai Engineering S.r.l.), mentre il responsabile della Juventus F.C. per il cantiere è l’ing. Riccardo Abrate.
fonte:archiportale.com