Ss. Ananìa, Misaele e Azarìa – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – giovedì 17 dicembre 20

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Giovedì, Feria di Avvento – Ss. Ananìa, Misaele e Azarìa – PRIMA LETTURA Gen 49,2.8-10 – Dal Salmo 71 (72) – VANGELO Mt 1,1-17

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo». Gli ultimi giorni del Tempo di Avvento, l’Ottava prima della grande solennità natalizia, si aprono con un lungo elenco di nomi, apparentemente sterile, arido se non addirittura inutile. Cosa può voler dire la Liturgia nello scegliere un testo così privo di spiritualità? Ad una lettura, anche attenta, può apparire una semplice serie di generazioni, forse importanti ai fini storici ma che nulla offrono al nostro essere cristiano. Ma fermandoci con fede a contemplare l’elenco di questi nomi, ci lasciamo avvolgere dallo scorrere dei secoli. Ascoltando uno ad uno questi nomi, ci accorgiamo che molti sono semplicemente degli sconosciuti, uomini normali, senza trionfi, senza meriti. Tra questi spicca qualche profeta, primo tra tutti Abramo, cui Dio ha consegnato le promesse di libertà e redenzione raffigurate nella proprietà di una terra e di una discendenza (solo nella misura in cui la terra in cui vivo mi appartiene posso sentirmi libero), ma la maggior parte sono gente comune. Ed è proprio questo il bello di questo brano: Dio consegna le sue promesse ed è fedele ad esse. Anche se agli occhi della storia sembra che Dio se ne dimentichi, attraverso la storia egli opera a nostro favore, per ottenerci quanto deciso. E così, mentre la storia avanzava come se Dio non ci fosse, proprio Dio tesseva la più bella storia d’amore che vedrà nella nascita di Gesù l’opera più bella, nella sua morte e risurrezione il suo pieno compimento.


Pane di oggi: “O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci la via della saggezza”. Signore e Figlio della storia, insegnaci a riconoscerti in ogni tua opera.
Azione: Farò memoria della mia storia e loderò Dio per ogni giorno.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1

La Parola di Dio dalla prima Lettura. I tre giovani nella fornace | Alla  ricerca della vita vera

Abdenago, Misach e Sidrach, chiamati anche Anania, Misaele e Azaria, sono personaggi biblici. Il libro del profeta Daniele, nei primi tre capitoli, espone la vicenda di questi tre personaggi con dovizia di particolari. Sono i tre giovinetti, divenuti governatori di Babilonia, che, per non aver voluto adorare un idolo pagano, furono gettati in una fornace ardente dalla quale rimasero, però, illesi. Le reliquie dei tre santi vetero-testamentari furono traslati da Babilonia a Costantinopoli, nella chiesa di S. Daniele stilita. Da là queste reliquie furono portate, nel 1156, nell’abazzia di Montevergine dove tuttora si venerano. Le reliquie dei tre fanciulli babilonesi sono esposte in tre reliquiari diversi. In uno di questi, su una targhetta, c’è scritto “Ossa S. Misach ex tribus puer Babylon”. Nel secondo la targhetta avverte trattasi di “Ossa S. Sidrach ex tribus puer Babylon”. Nel terso reliquiario vi sono le “Ossa S. Abdenago ex tribus puer Babylon”. La festa dei tre fanciulli babilonesi viene celebrata, a Montevergine, il 16 dicembre.

fonte: http://www.santiebeati.it

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