Sant’Adriano di Canterbury Abate – Un Po’ di PANE Spirituale per Camminare in CRISTO sabato 9 gennaio 21

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9 GennaioSant’Adriano di Canterbury AbatePRIMA LETTURA 1Gv 4,11-18 – Dal Salmo 71 (72)VANGELO Mc 6,45-52

Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: La gente che – così come gli apostoli sul lago – vedendo i “miracoli” di Cristo s’interroga: “Chi è … costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?” (Mc 4, 41), mediante questi “segni” viene preparata ad accogliere la salvezza offerta all’uomo da Dio nel suo Figlio.
Questo è lo scopo essenziale di tutti i miracoli e segni fatti da Cristo agli occhi dei suoi contemporanei, e di quei miracoli che nel corso della storia saranno compiuti dai suoi apostoli e discepoli in riferimento alla potenza salvifica del suo nome.

È frequente leggere nella barca in mezzo al lago l’immagine della comunità cristiana (e di ogni singolo discepolo) che traversa il mare della vita. Ed è, in effetti, esperienza di tutti i credenti constatare che il vento di questo mondo (la sua cultura consumista e la sua mentalità egocentrica), tanto spesso è “contrario” al Vangelo e alla carità. La traversata della vita, perciò, non è mai semplice e senza ostacoli. E sappiamo tutti quanto sia facile lasciarsi prendere dal timore e dalla paura, e pensare che il Vangelo è una parola vuota un po’ come un fantasma.

Si può dunque dire che i miracoli di Cristo, manifestazione della onnipotenza divina nei riguardi della creazione, che si rivela nel suo potere messianico su uomini e cose, sono nello stesso tempo i “segni” mediante i quali si rivela l’opera divina della salvezza.

Sant’Agostino, immaginando di rivolgersi all’apostolo Pietro, commenta: il Signore “sì è abbassato e t’ha preso per mano. Con le tue sole forze non puoi alzarti. Stringi la mano di Colui che scende fino a te.

fonte: http://radici3.blogspot.com/2021/01/

www.santiebeati.it/immagini/Thumbs/92880/92880.JPG

Africano di nascita, Sant’Adriano era abate di Nerida, nel napoletano, quando il papa San Vitaliano lo chiamò ad occupare la sede arcivescovile di Canterbury, ma questi rifiutò essendo già morti nel giro di poco tempo ben due primati inglesi, San Deusdedit e Wighard, e consigliò di sostituirlo piuttosto con San Teodoro di Tarso, che si rivelò poi infatti uno dei più grandi arcivescovi della sede primaziale inglese. Il pontefice accettò, a patto però che Adriano accettasse di accompagnarlo quale consigliere ed assistente.
Teodoro lo nominò allora abate dell’antico monastero dei Santi Pietro e Paolo, poi reintitolato a Sant’Agostino. Sotto la guida di Adriano e l’influenza di Teodosio esso divenne ben presto uno dei più importanti centri di formazione per molti futuri vescovi ed esercitò una notevole influenza sulla cristianità del tempo. Materie di insegnamento erano il latino, il greco, il diritto romano, la Sacra Scrittura ed i Padri della Chiesa.
Gli studenti provenivano da tutta l’Inghilterra ed anche dalla vicina Irlanda, siccome l’allievo Sant’Aldhelm, poi primo vescovo di Sherborne, sostenette che la formazione impartita nel monastero di Canterbury fosse qualitativamente migliore a qualsiasi altra offerta in Irlanda.
L’abate Adriano fu insegnante per ben quarant’anni. Infine morì presso Canterbury il 9 gennaio di un anno imprecisato, forse il 710, e ricevette sepoltura nel monastero. Quando nel 1091 i lavori di ristrutturazione resero necessaria la rimozione di numerose tombe, il corpo di Sant’Adriano fu rinvenuto incorrotto e profumato. Presso la sua tomba nacque la fama miracolosa che lo contraddistinse per secoli, cosicché il suo nome venne inserito nei calendari inglesi e poi nel Martyrologium Romanum, ove ancora oggi figura nell’anniversario della morte.
fonte: http://www.santiebeati.it – Autore: Fabio Arduin

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