Martedì, XXXII Tempo Ordinario – San Leone Magno – PRIMA LETTURA Tt 2,1-8.11-14 – Dal Salmo 36 (37) – VANGELO Lc 17,7-10
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina». Oggi la Parola di Dio ci chiama a riflettere su un dovere sempre attuale, ad una responsabilità che appartiene a tutti. Insegnare agli altri la sana dottrina significa educarli alla fede, testimoniarla con la vita, indicarla al mondo come via certa di felicità e salvezza. Se siamo cristiani è perché qualcuno ci ha annunciato la salvezza in Cristo; se siamo cristiani è perché siamo stati educati alla vita buona del Vangelo. Due sono le vie indicate dalla Scrittura: l’annuncio e la testimonianza. San Paolo afferma: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?» (Rm 10,13-14). Ecco perché in quanto battezzati, in quanto credenti, siamo anche missionari, inviati dallo Spirito Santo per annunciare ad ogni uomo la misericordia del Dio vivente. Ma alla parola bisogna accostare le opere, all’annuncio la testimonianza. A che vale annunciare il Vangelo se la nostra vita non ne è conforme? Come possono i nostri figli, il nostro prossimo, credere al nostro annuncio e conformarsi ad esso, se la nostra vita non risplende della luce, della carità e della bellezza di Cristo?
Pane di oggi: Grazie, o Signore, per quanti mi hanno condotto a te: genitori, sacerdoti, amici… Grazie per quei sacerdoti che mi hanno amministrato i Sacramenti, rendendomi tuo figlio, offrendomi il tuo perdono, cibandomi del tuo Corpo. Grazie per i catechisti e per quanti mi hanno testimoniato la fede in te. Grazie perché mi dài la gioia di annunciarti vivo e vero. Grazie perché mi chiami a stare con te e a testimoniarti con la vita nel mondo.
Azione: Conformerò la mia vita al Vangelo per essere luce e sale.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1
S. Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo v, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell’impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò l’Europa in quei secoli di ferro alla civiltà cristiana. Esplicò la sua attività in tutti i campi dello zelo: attese instancabilmente all’istruzione del popolo e alla santificazione del clero che formarono le sue maggiori preoccupazioni. Nel frattempo, col concorso di ricche e pie persone costruì molte chiese.Leone si prese pure la cura materiale dell’Italia e di Roma, e quando l’imperatore e l’esercito, impotenti a frenare le orde sitibonde del Flagello di Dio, Attila, fuggivano impauriti, il santo Pontefice, fidente nell’aiuto di Dio, si recò sulle rive del Mincio e fece retrocedere il fiero conquistatore. Poco dopo risparmiò pure Roma dalla totale distruzione minacciata dal vandalo Generico.Leone I, detto anche Leone Magno, è stato il 45º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa