San Giovanni della Croce – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – lunedì 14 dicembre 20

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Lunedì, III di Avvento – San Giovanni della Croce – PRIMA LETTURA Nm 24,2-7.15-17b – Dal Salmo 24 (25) – VANGELO Mt 21,23-27 –

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Allora [Gesù] disse loro: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”». Quante cose pretendiamo da Dio! Spesso lo scambiamo con un impiegato dell’ufficio disbrigo pratiche, in cui il Signore e Creatore deve lavorare per assicurare un posto fisso al figlio, un buon matrimonio alla figlia, una buona salute ai familiari, una crescita virtuosa ai nipotini, la pace e l’unità in famiglia… e guai se non lo fa! Ancor peggio se, affinché portasse fino in fondo il suo lavoro, lo avessimo inutilmente incentivato con novene e ceroni, processioni e promesse. Nella migliore delle ipotesi ci lamentiamo perché il Signore non ascolta le nostre preghiere, o perché non riusciamo a comunicare e quindi perché non sappiamo pregare bene, come se dovessimo trovare le parole giuste per farci capire. Nella peggiore delle ipotesi, invece, molliamo tutto e decidiamo di sbrigarcela noi, ritenendolo inadeguato, o addirittura insensibile e perfino crudele! Purtroppo la verità è che difficilmente ci mettiamo in ascolto di Dio, preferiamo infatti che sia lui a mettersi in ascolto delle nostre richieste piuttosto che disporci ad ascoltare le sue richieste, obbedire alla sua volontà, attuare i suoi disegni, percorrere le sue vie, conoscere i suoi pensieri. Invocare la venuta del Signore significa desiderare realizzare la sua Parola, dichiararsi, come Maria, servi obbedienti e disponibili, certi che qualunque cosa ci chieda è per il nostro bene e la nostra gioia.


Pane di oggi: Nella risposta data ai capi dei sacerdoti, Signore, non c’è vendetta o alterigia, ma un ennesimo tentativo di far capire ad essi che non ti si può comprendere se non si è disposti ad essere onesti con se stessi; non si può ricercare la verità senza prima amarla e viverla. Liberami, Gesù, da ogni forma di falsità.
Azione: Chiederò a Dio la sapienza per conoscere e amare le sue vie.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1

Il Santo del giorno: 14 Dicembre – San Giovanni della Croce - Non di Solo  Pane

Collaboratore di Santa Teresa d’Avila nella fondazione dei Carmelitani Scalzi, Dottore della Chiesa, Giovanni della Croce risulta sempre più un affascinante maestro: le sue parole e il suo messaggio sanno di mistero, del mistero di Dio.

Nacque a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan venne subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si diede da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sentì portato.

Emerse ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto. A 20 anni decise di entrare nel noviziato dei Carmelitani. Arrivò al Sacerdozio a 24 anni, ma si scoprì dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riuscirono a sopire.

Ci pensò Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dell’Ordine Carmelitano. Maestro dei novizi, attirò tanti giovani che desideravano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.

La sua perfezione ascetica, la sua vita d’orazione, la sua elevatezza. di spirito e d’ingegno, l’esperienza mistica personale e la conoscenza dell’ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d’amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro. Scrisse poemi e trattati che sprigionavano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si “sa per amore”.
Morì a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto d’amore, le parole del Cantico dei cantici: “Rompi la tela ormai al dolce incontro!”.

fonte: https://www.santodelgiorno.it

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