San Bassiano, Vescovo, Patrono della Città e della Diocesi di Lodi – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – martedì 19 gennaio 21

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martedì della II settimana T.O. – PRIMA LETTURA 6,10-20 – Salmo 110 (111) – VANGELO Mc 2,23-28

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: « Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». La rigorosa legge del sabato è violata: secondo la legge di Mosè il sabato è un giorno di riposo assoluto consacrato a Dio (Es 20,8-11). E col tempo, la tradizione israelitica ha ratificato il divieto di una grande quantità di azioni ritenute incompatibili col rispetto del riposo sacro del sabato.

Ai pignoli seguaci della legge di Mosè Gesù fa sapere che, con lui, i tempi nuovi sono giunti: ecco il messia che – al di là della legge – instaura un’epoca nuova.

Con un di quei detti che resteranno nei secoli, egli dichiara: «Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato» (v. 27). È un completo rovesciamento di prospettiva per chi lo ascolta.

Chi può mai essere questo rabbì che – senza timori reverenziali – rivendica privilegi che non appartengono che alla divinità? La domanda sulla natura della sua personalità è rilanciata con forza: chi è dunque quest’uomo?

…in origine il sabato presenta soltanto un aspetto sociale, non teologico. Uomo (schiavo) e animale devono riposare. Dovevano essere lasciati reciprocamente liberi.

Con l’esilio si compì definitivamente un cambiamento di significato e divenne il “giorno santificato a Dio”. Secondo Ezechiele e il documento sacerdotale, il sabato, come la circoncisione, divenne segno della professione di fede e dell’alleanza con Dio, segno caratteristico dell’appartenenza a JHWH.

Gesù si contrappose a un’interpretazione gretta del sabato: il comandamento dell’amore ha la precedenza (Mc 2,27; 3,4; Lc 13,15s ecc.).

È l’uomo che, aprendosi a Dio, dà valore e misura alla legge del sabato, dice Gesù, perché questa legge fu fatta per l’uomo e non viceversa. L’uomo deve, effettivamente, osservare il sabato – cioè la legge in generale, quando è giusta – ma non essere reso schiavo da tale obbligo. E se, come nel caso evangelico di oggi, la legge va contro l’uomo, ha deviato dalla finalità datale dal legislatore e non obbliga alla sua osservanza. Questo era ciò che non capivano né ammettevano i rigidi farisei. Così la religione, invece di essere liberatrice, diventa obbligo schiavizzante per l’uomo, modello evidente del «giogo insopportabile» denunciato da Gesù.

Il Salvatore, invece, relativizza questi mezzi e mediazioni in funzione dell’uomo. L’unica cosa sacra, dopo Dio, è l’uomo stesso, che Cristo ha liberato dall’alienazione della legge per la legge, «La legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17).
Il cristiano sa che il suo unico Signore, la sua unica legge e il suo unico mediatore è Cristo. La nostra salvezza non dipende da mediazioni esterne, ma dall’offerta amorosa di Dio in Cristo e da una risposta personale incondizionata a questa iniziativa di Dio, al dono del suo amore che precede sempre. Cristo fu il sì totale a io, e il suo discepolo deve seguire il suo esempio con ubbidienza della fede.

L’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività per raggiungere il suo fine che è Dio. Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza. E non si deve neppure impedirgli di agire in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso.

… un sabato, mentre il Signore passava per i campi seminati, i suoi discepoli cominciarono a cogliere delle spighe: i discepoli passano attraverso i campi seminati per significare che i buoni maestri esaminano con materna cura quanti vogliono essere istruiti nella fede della verità, e giudicano ogni caso con scrupolosa attenzione per vedere come debbano, dal particolare stato in cui si trovano, condurli alla salvezza … Colgono le spighe in cui s’imbattono, e le sbriciolano tra le mani, liberandole della pula, finché non giungono al chicco; questo fanno quando con la meditazione si appropriano delle verità delle Scritture.

fonte: http://radici3.blogspot.com/2021/01/

Il Santo del giorno: 19 Gennaio - San Bassiano - Non di Solo Pane

Nato a Siracusa verso il 320 da Sergio, prefetto della città, fu mandato a Roma per completarvi gli studi. Qui, convertito alla religione cristiana da un sacerdote di nome Giordano, ricevette il battesimo. Richiamato in patria dal padre che lo voleva far apostatare, si rifugiò a Ravenna, dove fu ordinato sacerdote. Verso il 373, essendo morto il vescovo di Lodi, fu scelto a succedergli. Bassiano fece edificare una chiesa dedicata ai Santi Apostoli, consacrandola nel 380 alla presenza di sant’Ambrogio di Milano e di san Felice di Como, e che più tardi prese il suo nome. Partecipò nel 381 al concilio di Aquileia e, probabilmente, nel 390 a quello di Milano, nel quale fu condannato Gioviniano. La sua firma si trova insieme con quella di sant’Ambrogio nella lettera sinodica inviata al papa Siricio. Nel 397 assisté alla morte e ai funerali dello stesso sant’Ambrogio, del quale era amico. Morì nel 409, il giorno a lui dedicato nel Martirologio romano è il 19 gennaio, e fu sepolto nella sua cattedrale. Nel 1158, quando i milanesi distrussero Lodi, le sue reliquie furono portate a Milano, dove rimasero fino al 1163, anno in cui tornarono a Lodi ricostruita dal Barbarossa.

fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/41800

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