Domenica, XX Tempo Ordinario – S. Stefano di Ungheria – PRIMA LETTURA Is 56,1.6-7 – Dal Salmo 66 (67) – SECONDA LETTURA Rm 11,13-15.29-32 – VANGELO Mt 15,21-28
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». Contempliamo oggi la guarigione (potremmo anche chiamarla liberazione) della figlioletta di una donna straniera. Una guari-gione che avviene per la fede di questa madre. Essa non ap-parteneva al popolo dell’Alleanza, non era erede delle promes-se profetiche, non era discendente dei patriarchi, ma agisce con fede e ottiene la liberazione della figlia. Tutti siamo stati creati da Dio e tutti gli apparteniamo, tutti siamo amati dal Padre e redenti dal Figlio, ma per godere dei frutti spirituali di tale amore e di tale salvezza è richiesta l’obbedienza della fe-de, come atto libero di adesione a Cristo. Se è vero che Dio ac-coglie tutti, è anche vero che lo fa nella misura in cui libera-mente glielo chiediamo; se è vero che Dio perdona tutti, è vero anche che ciò avviene nella misura in cui, riconosciuto il pec-cato, invochiamo la sua misericordia per ottenere la grazia di non peccare più. Questa donna riconosce in Gesù il Figlio di Davide (titolo proprio del Messia), si prostra ai suoi piedi rico-noscendolo Dio e Signore, insiste invocando anche solo le bri-ciole della sua onnipotenza, e ottiene il miracolo! Se aderiamo al Signore per servirlo e amarlo (Prima Lettura) non saremo più stranieri nella casa di Dio, ma concittadini dei santi e fami-liari di Dio (cfr Ef 2,19). Non chi dice: Signore, Signore, ma chi apre il proprio cuore a Dio desiderando di compiere la sua vo-lontà e credendo nel suo Nome, costui vedrà la gloria di Dio.
Pane di oggi: La grazia che ci ottiene la salvezza, Signore, non ce la danno i titoli di studio, il comportarci bene o le tante novene, ma ci viene dalla fede in te, dal riconoscerti, accoglierti e professarti nostro Dio, dal vivere secondo la tua Parola e il tuo esempio.
Rinnoverò la mia fede in Cristo, invocando la sua grazia.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110