Domenica, XXI Tempo Ordinario – S. Rosa da Lima – PRIMA LETTURA Is 22,19-23 – Dal Salmo 137 (138) – SECONDA LETTURA Rm 11,33-36 – VANGELO Mt 16,13-20
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa». Dio scelse liberamente di creare il cielo, la terra e tutto ciò che in essi è contenuto. Liberamente, nei suoi imperscrutabili disegni, volle creare e amare l’uomo, volle chiamarlo a sé e ammetterlo alla sua amicizia. E quando questi si ribellò a lui con il peccato, Dio non lo abbandonò, anzi pagò di persona il suo riscatto, facendosi carne e morendo per ciascuno di noi. Con la stessa autorità e libertà, ci ha costituito Chiesa, perché il nostro amore non fosse personale, egoistico, autoreferenziale e distaccato da quello degli altri uomini, ma perché costituisse con ciascuno dei fratelli un unico corpo santo, un unico tempio vivente, unito e vivificato dall’azione dello Spirito Santo. Ma ancora piacque a Dio mettere Pietro a capo della Chiesa. Perché? Era forse il più santo o senza difetti? Tutt’altro, forse il peggiore! Se anche non lo vendette, come Giuda, ebbe ad abbandonarlo e rinnegarlo più volte pubblicamente. Riconoscere, ieri come oggi, in Pietro e nei suoi successori l’unità della Chiesa e l’autorità dello stesso Cristo, non è legato alla santità della vita, alla simpatia suscitata o alle virtù vissute, ma rientra nel solco della libera Sapienza divina cui dobbiamo obbedienza e fede.
Pane di oggi: Mio buon Gesù, in san Pietro mi mostri il segno dell’unità della Chiesa e anche la sua divina autorità. Nel segno dello sciogliere e legare hai dato ai tuoi ministri autorità sul peccato e sulla morte. Amministrando i tuoi Sacramenti, la Chiesa mi fa giungere la tua grazia che per la potenza dello Spirito Santo scioglie le catene della mia iniquità e mi ridona la gioia del proclamarmi tuo figlio. Che io sia confermato in questa fede.
Pregherò per il Papa, successore di Pietro, e per la Chiesa.
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