Martedì, XXXI Tempo Ordinario – S. Martino de Porres – PRIMA LETTURA Fil 2,5-11 – Dal Salmo 21 (22) – VANGELO Lc 14,15-24
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena». Abbiamo iniziato il mese di novembre contemplando la gioia dei santi nella gloria del Paradiso, nell’eterna comunione con Dio e tutti gli angeli. Ieri abbiamo pregato per i nostri defunti, in particolare per i più bisognosi della misericordia divina in quanto ancora in Purgatorio. Oggi Gesù nel Vangelo ci ricorda una terza terribile ma vera possibilità, invitandoci a riflettere sull’esistenza dell’Inferno. L’inferno è un luogo (non fisico, terrestre, ma spirituale e assolutamente reale), un luogo di sofferenza e di dolore, il luogo dove ci si ritrova nella misura in cui volontariamente e deliberatamente si sceglie di rifiutare Dio e la sua grazia. Un luogo di dolore perché fissati eternamente nella divisione da colui che è la nostra gioia, la nostra pace, la nostra piena realizzazione. Un luogo di odio, perché opposti a colui che è amore e comunione piena. Un luogo di sofferenza perché arsi dalla sete e bruciati dalla fiamma alimentata dalla ingratitudine verso l’infinita misericordia che il Signore ci ha donato gratuitamente. Un luogo di perdizione perché senza Dio tutto è eternamente perduto: ogni gioia, ogni affetto, ogni ricordo, ogni speranza… per sempre!
Pane di oggi: Signore, tu vuoi che tutti gli uomini siano una sola cosa con te e in te. Non permettere che la morte ci colga in peccato mortale: converti a te i nostri cuori, donaci la grazia della perseveranza finale. In particolare ti presento e prego per i cuori più duri, per i più ostinati e chiusi alla grazia: grida, Signore, e vinci la nostra sordità. Attiraci a te, seduci i nostri cuori, liberaci dal Male, perché il peccato non abbia l’ultima parola. Ci hai fatti per te, o Dio, donaci di riposare per sempre nella tua pace.
Azione: Invocherò misericordia, specie per i peccatori più induriti.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1