Mercoledì, XXVIII Tempo Ordinario – S. Callisto I – PRIMA LETTURA Gal 5,18-25 – Dal Salmo 1 – VANGELO Lc 11,42-46
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé…». Tenere pulito il cuore è un compito arduo e che richiede continua dedizione e impegno: bisogna combattere contro il proprio carattere, le proprie ferite, ma anche contro il mondo, la sua malizia, le sue istigazioni, per non parlare del Demonio che ben ci conosce, sa dove risiedono le nostre fragilità e non perde occasione di tentarci in modo più o meno subdolo affinché rimaniamo imbrattati nel nostro peccato, come la scrofa nel fango (cfr 2Pt 2,22). Noi possiamo esporre i nostri buoni propositi, dobbiamo conoscerci bene per fuggire dalle tentazioni e rialzarci subito dopo ogni caduta. Ma chi ci purifica, chi vince in noi il peccato, chi ci preserva dalle tempeste di questo mondo è solo uno: lo Spirito Santo! Se gli permettiamo di operare in noi, di preparare il terreno del cuore e seminare in esso le virtù, allora pian piano vedremo crescere e formarsi in noi la pianta della grazia. E se questa crescerà libera e rigogliosa, avendo possibilità di affondare solide radici e venendo alimentata dalla preghiera e dalle buone opere, allora i frutti non tarderanno ad allietare i nostri giorni: gioia, bontà… diventeranno il nostro pane quotidiano. Cresceremo in santità e diverremo testimoni d’amore.
Pane di oggi: Spirito Santo, vieni in me, purificami, risanami, rendi fecondo il mio cuore. Anima della mia anima, irriga i solchi dei miei giorni con l’acqua della tua grazia. Estirpa dalla mia mente ogni pensiero di rabbia, di giudizio, di impurità. Estirpa dal mio cuore ogni sentimento di orgoglio, di odio, di sconforto. Semina a larghe mani la tua grazia: fa’ che io porti frutti di vita eterna a gloria di Dio e per la santificazione mia e dei fratelli.
I frutti del mio cuore indicano l’azione dello Spirito in me.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1
Il nome di questo grande Papa è celebre per il cimitero che da lui prende il nome. Sulla porta d’ingresso sta scritto: « Chi entra in questo cimitero contrito e confessato, otterrà la remissione dei peccati per i meriti di centosettantamila martiri qui sepolti con 46 Papi morti per Gesù Cristo ».
Oltre le catacombe da lui abbellite ed ingrandite, altre tre opere resero glorioso il suo pontificato: la basilica di S. Maria in Trastevere, il digiuno stabilito nelle Quattro Tempora ed il luminoso suo martirio.
A S. Callisto si attribuisce la proibizione del matrimonio tra i consanguinei; confermò le Quattro Tempora, e convertì il console Palma() e i due senatori Felice e Simplicio. Questa sua attività gli attirò l’odio dei pretoriani che lo uccisero gettandolo in una cisterna. I Cristiani ne presero il corpo e lo seppellirono sotto l’altare di S. Maria in Trastevere.