Sabato, XXXIII Tempo Ordinario – Presentazione della Beata Vergine Maria – PRIMA LETTURA Ap 11,4-12 – Dal Salmo 143 (144) – VANGELO Lc 20,27-40
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Quanto è consolante e vera questa affermazione di Gesù! Dio è il Dio dei viventi e non dei morti. Da questa verità di fede nascono tante conseguenze, su questa verità di fede si fondano tanti aspetti della nostra religione. Anzitutto, abbiamo la certezza della vita oltre la morte: questa non è l’ultima parola sulla nostra vita, ma solo un momento, un passaggio verso una nuova modalità di vita. L’anima è immortale, e se il corpo tratto dalla terra è destinato alla terra, l’anima creata da Dio continua a vivere in Dio e per Dio. Ma se i nostri cari defunti vivono in Dio, essi sono immersi nell’Amore di Dio (tranne coloro che deliberatamente e sciaguratamente scelgono di non voler dimorare in lui). Ne deriva che essi continuano ad amare, anzi purificano questo amore liberandolo da ogni egoismo, invidia, tornaconto e calcolo umano. Essi amano perfettamente Dio e ciascuno di noi. Da questa certezza nasce un’altra meravigliosa verità di fede: i morti, viventi in Dio, proprio perché ci amano, desiderano il massimo bene per noi. Ecco perché intercedono per noi, pregano per noi, ottenendoci grazie e benedizioni. Centro di tutto è sempre Dio, fonte di ogni bene, causa di ogni grazia, origine di ogni beatitudine! Ma quanto è bello sapere che in Dio siamo tutti in comunione, intercedendo gli uni per gli altri, portando i pesi di ciascuno e ottenendo benedizioni per tutti. In Dio viviamo ed esistiamo: a lui solo sia la gloria!
Pane di oggi: Signore Dio, tu sei amore puro, comunione perfetta, vita eterna, gioia intramontabile: nella tua grazia ci benedici, con la tua luce ci rinnovi, per la tua santità ci glorifichi. Ti magnifica il nostro cuore, ti benedicono le nostre labbra: conservaci in te.
Azione: Ricorderò spesso che io vivo in comunione con tutti i santi.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1
Maria, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio. C’era davvero un corpo di donne stabilmente addette al servizio del tempio e dimoranti in appositi locali attorno al tempio stesso. La presenza di queste donne, addette soprattutto alla preghiera, è chiaramente suggerita da Esodo 38,8, e 1Sam 2,22, che parlano di donne che “prestano servizio” – “sabà” in ebraico –, indicando turni fissi quasi come le guardie militari.
Come avrebbe potuto permettere Dio che Ella potesse essere oggetto degli sguardi, anche puri, degli affetti e dei progetti di vita dei giovani del luogo? Tutto doveva essere bello, puro, verginale, tutto immacolato in Lei: mio Dio, che meraviglia, per noi impastati di fango! A tale riguardo era necessario un ritiro al tempio fin allo sposalizio castissimo con Giuseppe.
Dunque Maria Santissima, ancora bambina e fanciulla, noi la contempliamo nella sua presentazione al tempio, nella sua vita tutta di Dio – insieme ad Anna, assai più anziana di Lei – in attesa del compimento del suo sublime destino: l’Immacolata, la Tota Pulchra, la Vergine per eccellenza, tutta di Dio, nel corpo e nello spirito, diventerà la Madre del Figlio di Dio, Gesù, la Corredentrice accanto all’unico Redentore del mondo, la Madre della Chiesa, nata anche dal suo Cuore.
Il Sommo Sacerdote all’apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un’espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d’Israele. Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto. Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli, indumenti per il tempio. E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro.
Giustamente il 21 novembre, i Consacrati celebrano con gioia anche la loro festa: essere con Maria, tutti di Dio per adorare Lui solo e generare in sé e nelle anime il Cristo Gesù.
PREGHIERAO Dio, che hai voluto che la Beata Maria sempre Vergine, abitacolo dello Spirito Santo, quest’oggi fosse presentata al tempio, deh! fa’ che noi per sua intercessione meritiamo di essere presenti nel tempio della sua gloria.
fonte: http://www.santiebeati.it – www.santodelgiorno.it