Pesticidi e Parkinson: nuova ricerca trova la cura

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I ricercatori hanno rilevato che il largo uso che viene fatto di pesticidi causa spesso l’insorgere della malattia di Parkinson, aumentando le concentrazioni di un tipo di proteina nel cervello.

Il recente studio condotto in California suggerisce che concentrandosi su questa proteina si potrebbero aiutare i pazienti le cui condizioni non sono correlate all’esposizione ai pesticidi.

Come riportano i ricercatori dell’Università di Los Angeles della California, il pesticida incriminato è il fungicida Ziram della Bayer, ampiamente utilizzato in agricoltura, sembrerebbe legato ai casi di Parkinson che non si spiegano però con la genetica, ma con nuove evidenze emerse dalle sue conseguenze nell’aumentare i livelli della proteina alfa-sinucleina che potrebbe aiutare nel trattamento dei pazienti affetti da questo male. Lo Ziram fa parte di un gruppo di pesticidi chiamati ditiocarbammati che sono da tempo correlati all’insorgenza del Parkinson, una malattia progressiva del sistema nervoso causato dalla morte dei neuroni che producono dopamina nel cervello.
Agglomerati di questa proteina, l’ α-sinucleina, arrestano il funzionamento dei neuroni contribuendo così ai problemi di movimento tipici dei pazienti con questa malattia.
Compiendo degli esperimenti su un pesce tropicale, lo zebrafish, i ricercatori sono riusciti a prevenire l’aumento della comparsa di α-sinucleina nel loro cervello, impendendo l’insorgenza dei problemi di nuoto nonostante fossero stati esposti a Ziram.ticchiolatura O8
I ricercatori pensano che la scoperta potrebbe essere significativa in quanto oltre il 70 per cento dei casi di malattia di Parkinson non sono causati da mutazione genetica.

“Questo risultato è importante – stabilisce che le tossine ambientali lavorano sullo stesso percorso che è in gioco nella predisposizione genetica al Parkinson,” ha affermato in una nota stampa il Dr Jeff Bronstein, professore di neurologia e direttore della ricerca sui disturbi del movimento presso l’Università della California di Los Angeles. “Il segnale più importante è che, possiamo usare d’ora in poi i farmaci in fase di sviluppo nei pazienti che hanno riscontrato il morbo di Parkinson a causa dell’esposizione a Ziram.”

Lo studio

Per lo studio, pubblicato sul The Journal Environmental Health Perspectives, i ricercatori hanno sviluppato il modello di Parkinson nello zebrafish, esponendo loro allo Ziram al fine di causare la perdita di dopamina comune nei malati di Parkinson. Il pesce così non riusciva a nuotare correttamente, e i ricercatori l’hanno considerato la prova della condizione.
Successivamente hanno colpito geneticamente la proteina α-sinucleina ed esposto di nuovo il pesce allo ziram, che nonostante l’esposizione ha continuato a nuotare correttamente, suggerendo quindi che la mancanza della proteina l’ha protetto dalla malattia.Per verificare ulteriormente la teoria, i ricercatori hanno trattato i pesci con un farmaco chiamato CLR01 che rompe i grumi di proteine come quelli trovati nei pazienti con morbo di Parkinson, rilevando che dopo il trattamento il pesce continua a nuotare correttamente.

I ricercatori sostengono che maggiori ricerche sono necessarie per sapere se altri pesticidi o sostanze chimiche causano gli stessi effetti devastanti per l’uomo come è avvenuto con il Parkinson.
“Questi risultati aggiungono alla crescente letteratura che collega l’esposizione ai pesticidi e lo sviluppo della malattia di Parkinson, offrendo importanti informazioni sui meccanismi di tossicità dello ziram”, ha detto Bronstein. “Una migliore comprensione della patogenesi della malattia di Parkinson porterà a nuovi trattamenti e, infine, una cura.”

fonte:aiab.it

 

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