Periodicamente si torna a parlare di patente a punti, tra favorevoli, contrari, record di decurtazioni (sono circa sei milioni i punti tolti agli automobilisti italiani da quando è in vigore questo sistema) ed ovviamente i tanti “confusi”.
Già, perché se il messaggio mediatico che ad “infrazione corrisponde una perdita di punti” può considerarsi ormai compreso ed accettato, molto meno chiara è la “formula inversa”: come si fa a recuperare i punti tolti dalla patente?
Ci sono diverse situazioni da analizzare. La prima riguarda indistintamente tutti gli automobilisti. Infatti, per guadagnare punti sulla propria patente non è assolutamente necessario averne persi in precedenza e tutti coloro chi non commettono infrazioni per due anni di seguito ricevono una sorta di “bonus premio” di 2 punti. Una specie di “ringraziamento” statale che prevede fino ad un massimo di cinque “ricariche” e che potenzialmente consentirebbe a chiunque di raggiungere un saldo finale di 30 punti nell’arco di dieci anni.
Gli automobilisti che invece si sono resi protagonisti di trasgressioni tali da perdere punti patente hanno due possibilità: la “buona condotta” ed i corsi di recupero.
La prima soluzione è senz’altro la più semplice e soprattutto la meno costosa. L’unica condizione da rispettare è che dal giorno in cui siano stati decurtati i punti non si commettano nuove infrazioni con relative decurtazioni per due anni. Trascorsi infatti questi 24 mesi guidando nel rispetto del Codice della Strada il saldo della patente tornerà automaticamente ai 20 punti iniziali.
Ovviamente ci sono degli automobilisti che intendono recuperare immediatamente il punteggio perso e per questi sono stati introdotti degli appositi corsi. Il massimo numero di punti recuperabile è 6 per i possessori della patente A o B e 9 per coloro che invece guidano con le categorie C, D o con il certificato di abilitazione professionale.
Come si svolgono è molto semplice. Innanzitutto occorre recarsi presso un centro autorizzato ad organizzare questo tipo di corsi (un’autoscuola) ed iscriversi allegando l’originale della lettera nella quale il Dipartimento Trasporti Terrestri ci ha comunicato i termini della decurtazione dei punti.
I corsi naturalmente sono di due tipi differenti. Per i possessori della patente A, B e B+E consistono nella frequenza di 12 ore di lezione, da svolgersi nel periodo di due settimane e con sessioni singole della durata massima di due ore. Sono consentite assenze di massimo 4 ore, oltre si deve ripetere il corso.
Chi intende frequentare i corsi ed è invece in possesso di patente di categoria C, C+E, D, D+E e certificato di abilitazione professionale KA e KB dovrà invece partecipare a 18 ore di lezione, da svolgersi nel periodo di quattro settimane e con sessioni singole della durata massima di due ore. Sono consentite assenze di massimo 6 ore, oltre si deve ripetere il corso.
Se invece si resta a 0 punti i corsi non bastano più e scatta l’obbligo automatico di revisione della patente. Dalla comunicazione che arriva al domicilio dell’interessato si hanno 30 giorni (nei quali è comunque possibile continuare a guidare) per sostenere i nuovi esami. Oltrepassato questo limite la patente viene sospesa a tempo indeterminato e non è più possibile circolare fino ad una nuova emissione. Superati gli esami d’idoneità si rientra in possesso dei fatidici 20 punti iniziali.
Per conoscere il saldo della patente aggiornato è possibile chiamare il numero 848.782.782 (non si tratta di un numero verde, la chiamata può essere effettuata solo da un telefono “fisso” ed ha il costo di una chiamata urbana in base alle tariffe del proprio operatore). Una voce ci chiederà di selezionare tramite la tastiera dell’apparecchio la nostra data di nascita (due numeri per il giorno, due per il mese e quattro per l’anno) ed il numero della nostra patente senza “lettere” (il numero patente lo troviamo al punto 5 sulle “edizioni” formato tessera.