Il santo Etienne era un ebreo e venne considerato a posteriori come primo martire della cristianità. Jaques Hamel era uno dei preti della parrocchia di Saint-Etienne du Rouvray e, se la matrice terroristica dei suoi assassini fosse confermata, sarebbe il primo parroco martire del terrore dell’islam radicale che sta sconvolgendo questa parte di secolo.
Otto anni fa Jacques Hamel festeggiò il suo “giubileo d’oro”. Nel 2008 spegneva infatti le candeline di 50 anni di sacerdozio.
Le sue uniche “armi”, come ha ricordato la diocesi francese scossa dalla sua morte, erano “la fraternità e l’amore”.
Nato nel 1930 a Darnetal e ordinato nel 1958 Hamel era oggi prete ausiliario della parrocchia di Saint Etienne du Rouvray. Vista l’età da qualche tempo aiutava padre Auguste Moanda-Phauati nella gestione della parrocchia. A padre Moanda il compito, in quella comunità di poco più di 20mila anime, di celebrare comunioni e cresime mentre padre Jacques continuava a celebrare qualche messa proprio come quella di questa mattina quando alle 9.45 due terroristi hanno fatto irruzione nella chiesa.
Pochi mesi fa padre Hamel aveva fatto un appello a rendere il mondo più umano e più fraterno: una sorta di testamento spirituale.
Il settimanale cattolico “Famille Chrétienne” pubblica il suo messaggio sul giornale della parrocchia scritto all’inizio delle vacanze.
“Possiamo ascoltare in questo tempo l’invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno”.
fonte:www.papaboys.org