Non ci si basa, quindi, su autodichiarazioni del produttore ma su un Sistema di Controllo uniforme in tutta l’Unione Europea…TRACCIABILITA’…Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere).
Alcuni dei prodotti ammessi , che troviamo in natura ed utilizzati in BIO sono :
tipo insetticida: olio minerale, piretrine , bacillus thuringiensis,ecc.
tipo fungicida: rame, zolfo, bicarbonato di potassio, olio di chiodi di garifano,ecc.
tipo concimi: residui di colture, concimo organico (tipo letame), ecc.
oltre a fare lunghe rotazioni colturali e lavorazioni manuali (tipo ZAPPA…)
Le aziende agricole che producono con il metodo biologico devono poi documentare ogni passaggio su appositi registri predisposti dal Ministero, ciò assicura la totale tracciabilità.
Il metodo produttivo
È definito dal punto di vista legislativo a livello comunitario con il Regolamento CEE 2092/91, e a livello nazionale con il D.M. 220/95.
Sai cosa mangi
Sapere cosa si mangia significa conoscere nelle linee essenziali in che modo un alimento è prodotto in tutti i suoi passaggi, dal campo al punto vendita, in questo sono racchiuse un insieme di regole cui deve sottostare la produzione e la distribuzione di un cibo, uno o più organismi indipendenti che controllano l’applicazione delle norme e la certificano ai consumatori.
Una “buona alleanza” fra agricoltori e consumatori, è necessaria per avere un’agricoltura che produca cibi buoni, sani, amici della giustizia e dell’ambiente.
I metodi di agricoltura biologica sono molto più benigni, la fauna selvatica è del 50% più abbondante nelle aziende biologiche, che, inoltre, sostengono in media il 75% in più di specie vegetali e possiedono il 50% in più di specie impollinatrici rispetto alle aziende non biologiche… piccola riflessione…
fonte: redazione mikpi