Giovedì, XXV Tempo Ordinario – B. V. Maria della Mercede – PRIMA LETTURA Qo 1,2-11 – Dal Salmo 89 (90) – VANGELO Lc 9,7-9
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «… chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». Erode aveva fatto decapitare Giovanni il Battista. Quest’ultimo gli aveva provocato non pochi problemi, aveva messo a repenta-glio la sua immorale vita familiare, e seppur incolpevole, gli aveva rovinato una bella festa godereccia. Lo aveva zittito, anche se lo ascoltava volentieri. Lo aveva eliminato, un po’ come facciamo noi con qualche abito vecchio che vorremmo tenere per ricordo ma poi buttiamo perché abbiamo bisogno di spazio nell’armadio. E così, la morte del Battista aveva fatto spazio negli armadi della coscienza di Erode, armadi che poteva riempire di altri scheletri, di altri crimini, di altre immoralità. D’altronde egli era il re e non doveva dare conto a nessuno delle sue scelte. Ma ecco che quando tutto sembrava ormai sepolto e finito, giungono ai suoi orecchi le gesta, i segni, le parole e i miracoli di un altro “uomo”. Chi sarà mai? Cosa sa fare? Come potrà essermi utile? Voleva incontrarlo, ma non per obbedirgli e convertirsi, semmai per usarlo a suo vantaggio. Lo incontrerà durante il processo a Gesù e non vedendogli fare nulla di quanto si aspettava lo rimanderà indietro senza pensarci due volte. Così anche noi: vorremmo incontrare Gesù, e lo incontriamo anche, sperando ci dica qualcosa di buono o che faccia qualche miracolo per noi. Ma se non siamo disposti a metterci in ascolto e convertirci, rimarremo delusi, lo rimanderemo indietro, continuando a goderci i nostri armadi vuoti.
Pane di oggi: Chi sei, Gesù? Cosa voglio da te? Voglio servirmi di te per risolvere i miei problemi? Voglio che tu sia pronto ad ascoltarmi e fare quanto ti chiedo? O voglio conoscerti per ascoltare la tua Parola che mi indica la via della conversione e la salvezza?
Non basta voler vedere Gesù: perché io lo voglio con me?
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110
L’Ordine Religioso Redentore come si è detto era sotto la protezione della Madonna che ne fu l’ispiratrice; nel 1272 i redattori delle Costituzioni stabilirono che l’Ordine assumesse la denominazione di “S. Maria della Mercede”, titolo attribuitale perché della Mercede o della Misericordia deriva da quanto diceva il re Alfonso X ‘il Savio’ (1221-1284) “Redimere gli schiavi è opera di grande ‘Merced’ “, ossia di Misericordia.
