Che gli autobus fossero improvvisamente divenuti fonte d’ispirazione per ingegneri e designer l’avevamo già intuito. Basti pensare all’autobus più veloce del mondo dotato di motori d’aeroplano, reale anche se poco “sfruttabile” nel concreto; o quello acquatico “elimina ponti” già in servizio in Olanda.
Quello che vi proponiamo stavolta è però qualcosa di diverso, ma bizzarro tanto quanto gli illustri colleghi appena citati. Ecco a voi il “Superbus”! Mai nome poteva essere più azzeccato, a metà strada tra l’emblematico “superbo” ed il calzante concetto di “mega bus”. A progettarlo un’accoppiata di cervelli creativi e geniali come solo un ex ingegnere aerospaziale ed un esperto di Formula possono essere: Wubbo Ockels e Antonia Terzi.
Ufficialmente è un prototipo (ed onestamente le possibilità che vi resti per sempre sono particolarmente elevate) e consiste in un mezzo di trasporto pubblico rivolto ad una clientela piuttosto… esigente. La lunghezza è in linea con un classico autobus mentre l’altezza è paragonabile a quella di un SUV. All’interno può ospitare fino a 23 passeggeri e ciò che lo differenzia da un mezzo pubblico tradizionale, look a parte, è il comfort.
A bordo del Superbus, infatti, tutto è stato portato all’eccesso: l’aria condizionata è “a zona”, cioè regolabile in base ai gusti di ogni passeggero; i sedili sono comodi, morbidi ed avvolgenti come quelli di un aereo di linea di classe Business; senza contare poi la presenza di schermi al plasma, lettori MP3 e (come si conviene ai tempi moderni) della connessione wireless.
Un mezzo esageratamente fuori le righe che potremmo definire serenamente “inutile”, ma che invece non manca anche di pregi rispettosi dall’ambiente. Dalla mole ci si attenderebbe infatti una produzione d’inquinamento più simile quella di uno Shuttle e invece… no!
I due “genitori” lo hanno infatti dotato di due ecologici motori elettrici, tra l’altro in grado di garantire una velocità massima di 250 Km/h… e poi non si dica che i mezzi pubblici sono lenti!