Su 60 metalli studiati, meno di un terzo ha un tasso di riciclo sopra il 50%, mentre per 34 la quota scende sotto l’1%
Promuovere lo sviluppo di prodotti dal design più “intelligente”, sostenere la gestione dei rifiuti nei Paesi in via di sviluppo e incoraggiare il riciclo di vecchi prodotti di elettronica. Sono queste le raccomandazioni dell’Unep (United nations environment programme) alla luce dei risultati dall’ultimo rapporto che ha analizzato il livello di riciclo di 60 metalli.
I tassi di riciclaggio dei metalli sono, in molti casi, di gran lunga inferiori rispetto alle loro potenzialità di riutilizzo. Secondo lo studio, meno di un terzo dei metalli ha un tasso di riciclo a fine vita sopra il 50%, mentre per 34 la quota scende a meno dell’1%.
Nello specifico, gli esperti dell’Unep affermano che il piombo è il metallo più riciclato: quasi l’80% dei prodotti che contengono piombo vengono riciclati, soprattutto le batterie, così come oltre la metà dei componenti in ferro e i principali componenti dell’acciaio, ma anche platino, oro, argento e la maggior parte dei metalli preziosi. Ma mentre l’oro delle applicazioni industriali viene riciclato all’80-90%, quello per i prodotti elettronici arriva appena al 10-15%. Il resto dei metalli invece, a livello globale, sostanzialmente non si ricicla, inclusi materiali come l’indio, impiegato in seminconduttori, le luci al led, lastre mediche e apparecchi fotovoltaici.
“Non riciclando i metalli e gettandoli via – afferma Thomas Graedel, docente dell’Università di Yale e fra gli autori del rapporto – le economie mondiali stanno eludendo importanti benefici ambientali e aumentando la possibilità di rimanere con poche risorse”.
“I metalli possono essere utilizzati più e più volte – ha affermato Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep -, riducendo al minimo la necessità di estrarne di nuovi, con conseguente risparmio di energia e acqua. Elevare il livello di riciclaggio a livello mondiale può quindi contribuire a una transizione verso la green economy, con la diminuzione delle emissioni di carbonio e l’uso efficiente delle risorse.
Secondo alcune stime, infatti, il riciclaggio dei metalli è tra 2 e 10 volte più efficiente rispetto alla fusione dei metalli da minerali vergini. Si calcola infine che, attualmente, l’estrazione di metalli rappresenta da sola il 7% del consumo mondiale di energia, con emissioni che contribuiscono in modo significativo al cambiamento climatico.
Fonte:www.tecnici.it