In Italia uno degli amuleti più diffusi è senz’altro il corno. Le sue origini risalgono alla notte dei tempi, il neolitico, ed era utilizzato soprattutto come auspicio per la fertilità. Anche la sua forma a punta ha un significato ben preciso: si pensa, infatti, che possa difendere da cattive influenze e dalla malasorte. Per poter portare fortuna, il corno deve essere rosso, perché fin dal medioevo i talismani rossi avevano una doppia efficacia e simboleggiavano la vittoria sui nemici. Altra caratteristica del corno, è che deve essere fatto a mano, così da acquisire i poteri benefici derivanti da chi lo produce.
Per la sua fama e la sua rarità, il quadrifoglio viene considerato un efficace portafortuna. Il suo influsso favorevole è noto da più di 2000 anni e, secondo testi antichi, ognuna delle quattro foglie, rappresenta una qualità: la ricchezza, la salute, l’amore ed il rispetto.
Per quanto riguarda il ferro di cavallo, le origini sulla credenza delle sue proprietà di amuleto, si possono ricondurre a due elementi. La forma a mezzaluna, simbolo di Iside ed il metallo con cui è prodotto, cioè il ferro. Già gli antichi romani usavano il ferro di cavallo come amuleto per difendersi dalla peste e, nel medioevo, veniva addirittura usato dai medici come mezzo di guarigione. Oggi il ferro di cavallo è utilizzato in tutto il mondo come talismano contro il malocchio, stando attenti ad appenderlo con le punte rivolte in alto.
Se una coccinella si posa su una mano, assicura fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini presenti sulle sue elitre rosse. La fortuna, poi, sarà maggiore se l’insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22. Oramai la coccinella è considerata portafortuna, anche sotto forma di oggetti di ornamento.
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