Annunciazione del Signore – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – Giovedì 25 marzo 2021

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SABATO DELLA I SETTIMANA DI QUARESIMA 27 febbraio 2021 San Gabriele dellAddolorata – PRIMA LETTURA Is 7,10-14; 8,10c; – Salmo 39 (40) – SECONDA LETTURA Eb 10,4-10; – VANGELO Lc 1,26-38

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

Il Padre delle misericordie ha voluto che l’accettazione da parte della predestinata madre precedesse l’incarnazione, perché così, come una donna aveva contribuito a dare la morte, una donna contribuisse a dare la vita. Ciò vale in modo straordinario della madre di Gesù, la quale ha dato al mondo la vita stessa che tutto rinnova e da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto ufficio. Nessuna meraviglia quindi se presso i santi Padri invalse l’uso di chiamare la madre di Dio la tutta santa e immune da ogni macchia di peccato, quasi plasmata dallo Spirito Santo e resa nuova creatura. Adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità del tutto singolare, la Vergine di Nazaret è salutata dall’angelo dell’annunciazione, che parla per ordine di Dio, quale «piena di grazia» (cfr. Lc 1,28) e al celeste messaggero essa risponde «Ecco l’ancella del Signore: si faccia in me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Così Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù, e abbracciando con tutto l’animo, senza che alcun peccato la trattenesse, la volontà divina di salvezza, consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipendenza da lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente. Giustamente quindi i santi Padri ritengono che Maria non fu strumento meramente passivo nelle mani di Dio, ma che cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza. Infatti, come dice Sant’Ireneo, essa «con la sua obbedienza divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano». Per cui non pochi antichi Padri nella loro predicazione volentieri affermano con Ireneo che «il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione coll’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva legò con la sua incredulità, la vergine Maria sciolse con la sua fede» e, fatto il paragone con Eva, chiamano Maria «madre dei viventi e affermano spesso: «la morte per mezzo di Eva, la vita per mezzo di Maria».

Maria è pronta a fare la volontà di Dio, ma non sa come conciliare la verginità con la maternità: praticamente, come una vergine può essere madre senza conoscere uomo?
Se «Dio le ha ispirato di rimanere vergine, Dio le domanda oggi di diventare madre: Dio non si contraddice. Ma bisognava forse che, accettando un tempo di restare vergine, essa rinunciasse ad essere madre per poterlo diventare oggi.

Maria, comunque, decide di fidarsi di Dio; infatti, la risposta dell’angelo dissipa ogni dubbio, «nulla è impossibile a Dio». Lo Spirito Santo ti coprirà con la sua ombra: una promessa dalla quale si evince che ora, ante tempus, in Maria si realizza una parola del Cristo: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che […] dimora presso di voi e sarà in voi» (Gv 14,16-17).

Redemptoris Mater 15: Quando nell’annunciazione sente parlare del Figlio, di cui deve diventare genitrice, ed al quale «darà il nome Gesù» (= Salvatore), Maria viene anche a conoscere che a lui «il Signore darà il trono di Davide suo padre» e che «regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe, e il suo regno non avrà fine» (Lc 1,32). In questo senso si volgeva la speranza di tutto Israele. Il Messia promesso deve essere «grande», e anche il messaggero celeste annuncia che «sarà grande» – grande sia per il nome di Figlio dell’Altissimo sia per l’assunzione dell’eredità di Davide. Deve dunque essere re, deve regnare «sulla casa di Giacobbe». Maria è cresciuta in mezzo a queste attese del suo popolo: poteva intuire, al momento dell’annunciazione, quale essenziale significato avessero le parole dell’angelo? E come occorre intendere quel «regno», che «non avrà fine»? Benché mediante la fede ella si sia sentita in quell’istante madre del «Messia-re», tuttavia ha risposto: «Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Sin dal primo momento Maria ha professato soprattutto l’«obbedienza della fede», abbandonandosi a quel significato che dava alle parole dell’annunciazione colui dal quale provenivano: Dio stesso. 

O Padre, che ci hai accolti alla tua mensa,conferma in noi il dono della vera fede,
perché, riconoscendo nel Figlio della Vergine
il tuo Verbo fatto uomo,
per la potenza della sua risurrezione
possiamo giungere alla gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore. 

fonte – sintesi da: http://radici3.blogspot.com/2021/01/

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