Martedì I Settimana T. O. – San Bernardo da Corleone, Religioso – PRIMA LETTURA Eb 2,5-12 – Dal Salmo 2,1.4-8 – VANGELO Mc 1,21b-28 –
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: L’autorità di Gesù è “quella di un maestro libero da ogni condizionamento e formalismo, e non può essere paragonato a quella degli scribi, che dipendono dalla tradizione”. Il popolo percepisce questa diversità, e rimane stupito, ed è preso da timore perché alla teoria segue la pratica: guarigione di storpi, di ciechi, di paralitici, ma quello che impressiona la folla è l’autorità con la quale comanda “agli spiriti impuri e gli obbediscono”. Gesù è il profeta, l’unico e il vero, suscitato da Dio per condurre a salvezza il suo popolo. Da qui l’autorità con la quale Gesù insegnava, suscitando ammirazione e stupore in chi lo ascoltava senza pregiudizi.
I fattori che caratterizzano l’intera opera di Gesù – le forme fondamentali della sua azione, la sua autorità, il suo particolare rapporto con Dio – si manifestano sin dalla sua prima entrata nella vita pubblica. Gli ebrei presenti nella sinagoga rimasero stupiti davanti a due fatti nuovi: la dottrina di Cristo proposta con autorità ed il suo potere sugli spiriti demoniaci.
Gli spiriti immondi compaiono nel Vangelo come poteri non umani, che reagiscono in maniera personale, dispongono di uno speciale sapere, sono in contrasto con Dio e dominano e fanno del male a non pochi esseri umani. Sono in opposizione allo Spirito Santo di Dio. Trascinando gli uomini in qua e in là, impediscono loro di disporre liberamente di sé e si dimostrano potenze nemiche dell’uomo.
Per perderci: il demonio, spirito decaduto, ha conservato la perspicuità dell’intelligenza angelica; egli quindi dagli effetti salutari che produceva nelle anime la dottrina di Gesù aveva capito che questi era l’avversario più temibile del suo regno. Il demonio protesta contro chi, essendo più forte di lui, è venuto per distruggere il suo potere. Il Santo di Dio; il demonio con questa espressione intendeva proclamare l’eccellenza della perfezione morale di Gesù.
Questa forza demoniaca, può renderci anche insensibili alla realtà della peccaminosità delle nostre azioni, cosi che essa diventi sempre più abituale in noi. San Giovanni Climaco descrive questo attacco su due fronti nei termini dei peccati sessuali, con i quali molti possono identificarsi: “II nostro implacabile nemico, il maestro della fornicazione, ci sussurra che Dio è indulgente e particolarmente misericordioso con questa passione, dal momento che essa è così naturale. E invece, se guardiamo alle astuzie dei demoni, osserveremo che dopo aver commesso un peccato essi affermano che Dio è un giudice giusto e inesorabile! Ci dicono una cosa per condurci al peccato, e un’altra per gettarci nella disperazione”.
Gesù è superiore a loro; con una sola parola vince la loro potenza; libera gli uomini da tale schiavitù, restituendo loro la libera disponibilità di se stessi. È questo uno dei modi in cui Gesù mostra la vicinanza del regno di Dio nella sua potenza liberatrice e amica dell’uomo. Non soltanto la parola potente, ma anche il gesto potente è proprio dell’operare di Gesù.
L’arma definitiva contro ogni inganno del nemico, è la riaffermazione della nostra fede nel fatto che Cristo ha sconfitto Satana una volta per tutte. In più, avendoci egli messi in relazione con questa vittoria nel battesimo, noi possiamo essere fiduciosi che “colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo” (1Gv 4,4).
fonte: http://radici3.blogspot.com/2021/01/
Nato nel 1605 nel centro siciliano da cui prende il nome, era un ragazzo sanguigno, cresciuto però da un padre calzolaio con il cuore generoso. Un giorno la rabbia ebbe il sopravvento e, sfidato a duello, Bernardo ferì gravemente un uomo con la spada. L’episodio segnò l’inizio della conversione: a 19 anni entrò in un convento di Cappuccini e da lì la sua vita divenne piano piano tutta dedita ai servizi e alla preghiera. Solo a 27 anni i frati gli permisero di indossare il saio e continuare così da frate il suo cammino di penitenza. Ormai era un uomo nuovo e l’errore di gioventù era stato ripagato: per la gente divenne esempio di santità. Morì nel 1667. Fu beatificato da Clemente XII il 15 maggio 1768. È stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II, il 10 giugno 2001.
fonte: http://www.santiebeati.it