Feria propria del 5 Gennaio – Beata Marcellina Darowska, Fondatrice – PRIMA LETTURA Gv 3,7-10 – Dal Salmo 97 (98) – VANGELO Gv 1,35-42
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: Gesù realizza le Scritture… Noi viviamo la bibbia, quando crediamo nel Cristo, quando polarizziamo la nostre esistenza verso la sua persona. Il Verbo incarnato è la rivelazione piena e perfetta dell’amore del Padre; quindi per ottenere la salvezza, dobbiamo accogliere e accettare la persona del figlio di Dio.
Oggi, Filippo ci dà una lezione impeccabile accompagnando Natanaele fino al Maestro. Si comporta come l’amico che desidera condividere con l’altro il tesoro appena scoperto: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth» (Gv 1,45). Il tesoro è Gesù Cristo. Nessuno come Lui può colmare il cuore dell’uomo di pace e felicità. Se Gesù vive nel tuo cuore, il desiderio di condividerlo si trasformerà in una necessità. Da qui nasce il senso dell’apostolato cristiano.
… imparare il “Cristo” e non solo e non tanto ascoltare i suoi insegnamenti, le sue parole, quanto ancor più conoscere Lui in persona, cioè la sua umanità e divinità, il suo mistero, la sua bellezza. Egli infatti non è solo un Maestro, ma un Amico, anzi un Fratello. Come potremmo conoscerlo a fondo restando lontani? L’intimità, la familiarità, la consuetudine ci fanno scoprire la vera identità di Gesù Cristo.
È stata proclamata beata il 6 ottobre 1996 in Piazza S. Pietro a Roma, da papa Giovanni Paolo II suo connazionale.
Marcellina Darowska nacque il 28 gennaio 1827 a Szulaki in Ucraina, quinta degli otto figli di Jan Kotowicz e Maksymilia Jastrzebska, proprietari terrieri benestanti. Crebbe nel tipico ambiente dei signori di campagna; la sua città Szulaki era allora sotto l’occupazione russa che voleva ad ogni costo distruggere il patrimonio culturale polacco, provocando la chiusura dei seminari e conventi della Chiesa Cattolica molto perseguitata.
Marcellina fece la Prima Comunione a 10 anni e a 12 fu mandata in un autorevole convitto femminile ad Odessa; in lei comunque sin da bambina era sbocciato il desiderio di una vita consacrata; dopo aver studiato per tre anni ritornò a casa e prese ad aiutare il padre nella gestione della fattoria.
Dopo settimane di malattia si riprese e il 2 ottobre 1849 sposò Karol Darowski sempre per obbedienza, nonostante ciò, fu una moglie esemplare e dal matrimonio nacquero due figli, Giuseppe e Carolina.
Purtroppo tre anni dopo il marito morì di tifo e qualche mese più tardi morì anche il figlioletto Giuseppe; vedova a 25 anni promise alla Madonna facendo un voto, “di non appartenere più ad alcuna creatura”, quindi per curare la salute prese a viaggiare all’estero prima a Berlino, poi a Parigi e l’11 aprile 1853 fu a Roma.
Qui nel 1854 fece conoscenza della Serva di Dio Giuseppa Karska (1823-1860) stringendo con lei una solida amicizia e ponendosi sotto la guida spirituale del padre Girolamo Kaysiewicz, resurrezionista, (Congregazione fondata a Parigi nel 1836 da tre emigrati polacchi, Semenenko P., Janski B. e lo stesso Kaysiewicz G.), i due stavano per fondare un Istituto religioso, il cui scopo era preparare la gioventù femminile alla vita sociale, specie quelle delle classi elevate.
Suor Marcellina fece i voti il 3 gennaio 1861 a Roma, assumendo il ruolo di Superiora della nuova Congregazione; i suoi sforzi maggiori tesero a trasferire la Congregazione in Polonia; nel novembre 1861 ritornò nella sua patria e dopo avere assistito alla morte avvenuta in pochi mesi dei suoi genitori, scelse un terreno per la fondazione del primo convento a Jazlowiec nella diocesi di Leopoli, nel 1863 le ultime suore lasciarono Roma.
Condusse con prudenza ed energia per oltre un cinquantennio la sua Congregazione, diventandone l’anima, nel 1863 ottenne il decreto di lode, nel 1874 il decreto di approvazione, nel 1889 furono approvate le Costituzioni da lei stessa compilate.
Negli anni sorsero altre Case e ognuna comprendeva una scuola media con l’internato e una scuola elementare; inoltre furono aperti piccoli istituti gratuiti per la gente povera, come asili, corsi professionali e di istruzione complementare.
Nelle sue scuole furono formate generazioni di donne sagge e coraggiose, affinché conoscessero Dio e lo amassero seguendo i suoi comandamenti, amando il prossimo ed adempiendo ai propri doveri.
Marcellina Darowska dopo aver sofferto per disturbi cardiocircolatori e di fortissimi mal di testa, che le resero pesanti le sue normali attività, morì il 5 gennaio 1911 a Jazlowiec lasciando sei Case e 350 suore, che oggi lavorano anche in Bielorussia e Ucraina.
fonte: http://www.santiebeati.it