II Domenica dopo Natale – Santissimo Nome di Gesù – Prim. lettura Sir.24,1-4.12-16 – Sal.147 – Sec.lettura ef.1,3-6.15-18 – Vangelo Gv.1,1-18
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: Solo lo Spirito può introdurci nella contemplazione del mistero dell’incarnazione e farcene scoprire l’intima ragione, la sua intrinseca convenienza e bellezza. Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché l’uomo potesse divenire figlio di Dio. Dio si è introdotto nella nostra condizione umana, perché l’uomo fosse introdotto nella condizione divina. Il mistero di questa «discesa divina» che è «ascesa umana» è il centro della meditazione della Chiesa in questi giorni.In esso contempliamo in primo luogo l’amore di Dio che svela se stesso e chiama l’uomo all’alleanza con lui: è un amore che non ha altra ragione di essere che se stesso. La sua gratuità è completa e l’uomo può solo lodare e ringraziare, senza fine.In esso contempliamo l’umiltà del Verbo Incarnato, «che non considerò il suo essere uguale a Dio come un tesoro da tenere gelosamente», ma assume la nostra condizione: l’umiltà che condivide è il linguaggio dell’amore” (Mons. Carlo Caffarra).
I testi liturgici natalizi ci aiutano a capire che gli eventi della salvezza operata da Cristo sono sempre attuali, interessano ogni uomo e tutti gli uomini. Quando ascoltiamo o pronunciamo, nelle celebrazioni liturgiche, questo «oggi è nato per noi il Salvatore», non stiamo utilizzando una vuota espressione convenzionale, ma intendiamo che Dio ci offre «oggi», adesso, a me, ad ognuno di noi la possibilità di riconoscerlo e di accoglierlo, come fecero i pastori a Betlemme, perché Egli nasca anche nella nostra vita e la rinnovi, la illumini, la trasformi con la sua Grazia, con la sua Presenza. Il Natale, dunque, mentre commemora la nascita di Gesù nella carne, dalla Vergine Maria è un evento efficace per noi… Benedetto XVI (Udienza Generale, 21 dicembre 2011)
fonte. http://radici3.blogspot.com/2021/01/
Gesù, che vuol dire Salvatore, è il nome dato al Verbo Incarnato non dagli uomini, ma da Dio stesso. Apparve infatti l’Angelo del Signore a S. Giuseppe e gli disse: « Giuseppe, figlio di David, non temere di prender teco Maria come tua consorte, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Darà alla luce un figliuolo, cui porrai nome Gesù, perché sarà Lui che libererà il suo popolo dai peccati ». Nacque il Bambino e otto giorni dopo fu circonciso, e fu chiamato Gesù, cioè Salvatore, come era stato nominato dall’Angelo.
Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza (Sal 95,2)
In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati (Atti 4,12)
Gesù! Nome d’allegrezza, di speranza e d’amore.
Nome d’allegrezza. Quando ci affligge la memoria dei nostri peccati, quando il rimorso si fa sentire più forte nella nostra coscienza, quando lo spavento degli eterni castighi ci assale, ed il demonio cerca precipitarci nella disperazione, pensiamo a Gesù, al nostro Salvatore. Una gioia arcana entrerà nel nostro cuore e ci conforterà; in Lui troveremo la forza e la luce: la luce che illumina, che salva, che santifica.
Nome di speranza. Gesù stesso ci dice: « Se chiederete qualcosa al Padre in nome mio, Egli ve la darà ». « O uomini, pare ci dica, di che temete? Se la vostra miseria vi fa arrossire, se temete pei vostri peccati il Padre mio, se non osate chiedere a Lui ciò che a voi sta a cuore, fatevi coraggio : chiedete in nome mio, e tutto vi sarà dato ».
Nome d’amore. Oh si! Chi, pronunciando questo dolcissimo nome, non ricorda quanto sia costata la nostra Redenzione? Chi non si commuove innanzi a un eccesso di tanto amore? È Gesù, Dio uguale al Padre, che si sacrifica su di una croce e agonizza fra atroci tormenti per noi! Egli, l’innocente, muore schernito e vilipeso da quelli stessi per cui dà la vita. Nome d’amore, d’infinito amore, nome che a Lui solo compete, perché solo Lui ha redento il genere umano! E per questo il Padre gli diede un nome che è sopra ogni nome. A questo nome piegano la fronte gli Angeli ed i Beati del cielo, tremano le forze degli abissi, e riverenti si inchinano gli abitanti della terra.
Quel bambino che i profeti da tanti anni preannunziarono, quel bambino di cui parlano le Scritture, quello che l’umanità da tanto tempo aspettava come un liberatore, oggi lo conosciamo: si chiama Gesù, Salvatore. Egli è Colui che ha chiuso le porte dell’inferno ed ha aperto quelle del Paradiso; Colui che dà gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
fonte: https://www.santodelgiorno.it