S. Stefano Primo Martire – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – sabato 26 dicembre 20

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Sabato, Ottava di Natale – S. Stefano Primo Martire – PRIMA LETTURA At 6,8-10; 7,54-60 – Dal Salmo 30 (31) – VANGELO Mt 10,17-22

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui». Se anche gridassi con tutte le mie forze verso un sordo, egli non se ne accorgerebbe. Se anche puntassi un faro luminosissimo contro gli occhi di un cieco, questi non sarebbe minimamente scalfito dal suo abbaglio. Ma c’è di peggio, ce lo ricordava il Vangelo di san Giovanni ieri e ce lo conferma la storia di santo Stefano oggi. Così è stato proclamato ieri: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto». Non basta incontrare la Luce per essere illuminati, quando si sceglie di rimanere ciechi. E così anche i componenti del Sinedrio, avendo rifiutato la Parola, restano sordi alle esclamazioni di Stefano, anzi gridano per non sentirlo, si turano perfino le orecchie, sottolineando la scelta di voler rimanere sordi dinanzi alla verità divina. E così anche oggi, il Natale del Messia, la sua offerta, il suo messaggio, la sua redenzione risplendono nel mondo come luce immensa di sapienza e di verità, risuonano come vibrazioni profonde di giustizia e di pace nel cuore di ogni uomo. Ma quanti, anche oggi, preferiscono le tenebre alla Luce, turandosi occhi ed orecchie? Invochiamo lo Spirito Santo perché ci dia la gioia e la grazia di ricevere la luce e la Parola divina, fino alla morte.


Pane di oggi: Mio Signore e mio Dio, mia luce e mia speranza, mia grazia e mia fortezza, mio liberatore, mio saldo riparo, mio conforto e mia eterna gioia! La tua Parola sia lampada ai miei passi, luce nel mio cammino. Che io non mi chiuda alla grazia, che io ti accolga e ti proclami come Salvatore del mondo. Donami forza e perseveranza affinché possa lodarti e servirti fino alla morte.
Azione: Anche nella persecuzione, proclamerò le meraviglie di Dio.

fonte: http://www.madredellaparola.it

Santo Stefano

Stefano fu il primo a dare la vita e il sangue per Gesù Cristo. Ebreo di nascita, e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio e una grande sapienza nel confutare i Giudei, che increduli disprezzavano il Nazareno.
Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi per provvedere ai bisogni dei primi fedeli, specialmente delle vedove e degli orfani di cui la Chiesa ebbe sempre cura particolare.

E S. Stefano pieno di grazia e di fortezza, animato dallo Spirito Santo predicava con forza e confermava la predicazione coi miracoli.
Per questo si attirò l’odio dei Giudei che non potevano soffrire tanto zelo, né resistere alla sua sapienza, operatrice di numerose conversioni.
Essi vollero dapprima disputare con Stefano, ma vedendosi vinti dallo Spirito che parlava per bocca di lui, cercarono falsi testimoni per accusarlo di bestemmia contro Mosé e contro Dio. Il Signore però volle manifestare la innocenza del suo servo facendo apparire il suo volto bello come quello di un Angelo.

Dopo la lettura delle accuse, il sommo sacerdote Caifa gli disse di parlare per difendersi, ed egli fece la sua apologia, rappresentando loro la bontà e la misericordia del Signore verso il popolo ebreo, cominciando da Abramo fino a Davide.

Se da una parte mostrò i benefici che il Signore aveva concesso alla nazione dei Giudei, dall’altra ricordò pure le ingiurie fatte a Dio dai loro padri. Ma non facendo quelle parole alcuna impressione in quei cuori induriti, pieni di malizia, mutando d’un tratto tono disse: « O uomini di dura cervice e incirconcisi di cuore. voi sempre resistete allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi». Essi all’udire queste cose fremettero nei loro cuori e digrignarono i denti contro di lui. Ma egli pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi nel cielo, esclamò: « Ecco io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’Uomo stare alla destra di Dio ».

Quelli, alzando grandi grida, si turaron le orecchie e tutti insieme gli si avventarono addosso e trascinatolo fuori della città si diedero a lapidarlo, deponendo le loro vesti ai piedi d’un giovane chiamato Saulo.

E lapidarono Stefano che pregava dicendo : « Signore Gestì, ricevi il mio spirito », e ad alta voce: « Signore, non imputare loro questo peccato ». Ciò detto s’addormentò nel Signore.

fonte: https://www.santodelgiorno.it

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