Domenica, I Avvento – San Saturnino di Tolosa – PRIMA LETTURA Is 63,16b-17.19b; 64,2-7 – Dal Salmo 79 (80) – SECONDA LETTURA 1Cor 1,3-9 – VANGELO Mc 13,33-37
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Vegliate dunque. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». La Liturgia in questi giorni ci ha condotto per mano nel vivere l’attesa di cieli nuovi e terra nuova, dove finiranno le cose vecchie e tutto sarà rinnovato. In continuità con quanto già contemplato, ora, iniziando un nuovo ciclo con il Tempo di Avvento, la Liturgia della Parola continua a guidarci verso questa attesa, ma ci ricorda altresì che ogni promessa è già stata com-piuta nel Cristo Gesù, Signore della storia. In lui, uomo nuovo, sono passate le cose vecchie e l’intera creazione è stata rinno-vata. Nel sacrificio del Cristo, per mezzo del suo Sangue, è avvenuta la nuova ed eterna Alleanza tra Dio e gli uomini. Per il dono dello Spirito Santo siamo diventati nuove creature, innestati nella vita eterna come i tralci alla vite. In Cristo veniamo edificati per essere Tempio santo del Signore, abitazione di Dio per mezzo dello Spirito (cfr Ef 2,21-22). Egli è colui che viene, il Vivente, che dobbiamo attendere ed accogliere. Egli è il dono del Padre che dobbiamo desiderare e cercare. Il tempo liturgico dell’Avvento non è la poesia romantica del ricordo di una nascita avvenuta secoli fa. È la celebrazione di un Dio che ha posto la sua tenda in mezzo a noi, che è rimasto con noi, che ci unisce in lui, che ci purifica e ci santifica. Egli è la luce della storia che ancora illumina le nostre case, egli il dono perfetto di cui necessitiamo, è l’albero sempreverde, ricolmo di ogni grazia e benedizione celeste, egli è la nostra eterna festa!
Pane di oggi: O Spirito Santo, prepara i nostri cuori ad accogliere il Cristo che viene. Desta la nostra anima perché sia ben preparata a ricevere il Signore della vita. Donaci la perfetta comunione con tutti, perché in Cristo possiamo festeggiare l’essere uno in Dio.
Azione: Mi preparerò al Natale con atti concreti di carità e perdono.
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