S. Alberto Magno – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – Domenica 15 novembre 20

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Domenica, XXXIII T. Ordinario – S. Alberto Magno – PRIMA LETTURA Pr 31,10-13.19-20.30-31 – Dal Salmo 127 (128) – SECONDA LETTURA 1Ts 5,1-6 – VANGELO Mt 25,14-30 (Forma breve Mt 25,14-15.19-21)

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha». La Liturgia domenicale ci ricorda alcuni fondamenti della nostra fede. Anzitutto, come ci ricorda Gesù stesso: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8), cioè, consideriamo che tutto ciò che siamo e abbiamo di buono in noi viene dall’Alto, ci è stato dato per grazia, senza alcun merito. Questo ci dona la consapevolezza di essere ricchi, per grazia, e quindi di ottenere quella pace del cuore che nessuno potrà strapparci. In Dio abbiamo tutto ciò che serve per essere felici, in lui abbiamo la pace e la salvezza, la gioia terrena e la felicità eterna! Ma se siamo ricchi per grazia e non per merito, dobbiamo essere grati e non vantarci delle nostre azioni (io prego, io digiuno, io vado a Messa, io faccio parte di quel gruppo di preghiera…). Così, a tal proposito, afferma l’Apostolo: «Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?» (1Cor 4,7). Quindi tanta gratitudine nel cuore per essere stati considerati degni di ricevere ogni talento da Dio. Ma c’è un ulteriore passo su cui dobbiamo soffermarci, e ce lo suggerisce ancora san Paolo: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso» (Rm 14,7). I talenti ricevuti non sono per noi stessi ma sono offerti per essere condivisi. Avere il dono della fede e non aprirsi alla missionarietà corrisponde a nascondere il talento nel terreno. Avere il dono di offrire una parola di conforto, un aiuto a chi nel bisogno, una preghiera di intercessione… e non farlo ci rende colpevoli di ingratitudine.

Pane di oggi: Tu mi dai ogni bene, o mio Dio, mi hai reso tuo figlio, tuo erede. Mi hai dato tutto, ma solo perché io dessi tutto agli altri.
Azione: Devo riconoscere i doni di Dio e impegnarmi a condividerli.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1

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