Domenica, XXIV Tempo Ordinario – S. Giovanni Crisostomo – PRIMA LETTURA Sir 27,30-28,7 – Dal Salmo 102 (103) – SECONDA LETTURA Rm 14,7-9 – VANGELO Mt 18,21-35
Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro». Tutta la Scrittura ci mette in guardia dalla terribile peste del rancore e dell’ira. Già subito dopo il racconto del peccato originale, la Bibbia ci presenta Abele che viene assassinato da Caino: un omicidio che nasce dalla gelosia, viene coltivato col rancore e si manifesta pienamente in tutta la sua ira culminando con l’uccisione del fratello innocente. Del Demonio stesso si dice che egli è colmo di rabbia, di invidia e gelosia e perciò si scaglia con furore contro l’uomo cercando come poterlo divorare. Non facciamoci illusioni: chi si nutre di rancore, di rabbia, di ira, di gelosie e invidie non avrà mai pace, perché questo è un cibo che mai sazia anzi fa sprofondare sempre più il cuore dell’uomo nel buco nero della vendetta e della disperazione. Se è vero che chi mangia e beve di Cristo non avrà più sete in eterno e sarà saziato in tutto, è altrettanto vero che chi si concede all’ira e si nutre di rabbia non troverà mai quiete. Anche sperimentando misericordia e perdono, come l’uomo della parabola evangelica, il suo cuore non sarà capace di aprirsi alla grazia e di ricambiare con altrettanta generosità. Cogliamo quindi l’esortazione che ci viene da san Paolo: «Non tramonti il sole sopra la vostra ira, non date occasione al diavolo» (Ef 4,26). Vigiliamo perché mai tali sentimenti ristagnino in noi.
Pane di oggi: Gesù, quante volte mi hai perdonato nella mia miseria, condonandomi ogni debito con la tua giustizia. Quante volte ho sperimentato la tua misericordia che mi ha rimandato indietro riconciliato e rivestito della dignità perduta. Che il mio cuore ti sia grato! Che la mia vita testimoni nella gioia la grazia ricevuta. Donaci di essere noi stessi operatori di pace e di perdono.
Non terrò conto del male ricevuto e ripagherò col perdono
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110
Giovanni Crisostomo, o Giovanni d’Antiochia, è stato un vescovo e teologo greco antico. Fu arcivescovo di Costantinopoli. È commemorato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa e venerato dalla Chiesa copta; è uno dei 36 Dottori della Chiesa Cattolica.