Venerdì, XVII Tempo Ordinario – S. Ignazio di Loyola – PRIMA LETTURA Ger 26,1-9 – Dal Salmo 68 (69) – VANGELO Mt 13,54-58
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? … Ed era per loro motivo di scandalo». La Liturgia della Parola di questo ultimo giorno di luglio è accomunata da un tema che potremo così esprimere: l’incomprensione e la persecuzione di chi vive nella Parola di Dio. Geremìa si presenta dinanzi al popolo proclamando la parola del Signore e annunciando la volontà di Dio. E quando finisce di parlare viene arrestato dai sacerdoti e dal popolo che inveiscono contro di lui accusandolo ingiustamente e non ascoltando le sue parole. Il profeta che Dio aveva suscitato per illuminare e guidare il popolo, diviene motivo di scandalo, di irritazione e di aperta persecuzione. La sorte dei profeti viene portata alla massima misura dal Cristo il quale non viene accolto, non viene ascoltato, anzi viene consegnato, condannato e ucciso. Gesù conosce l’amaro prezzo della proclamazione della verità e ne sorbisce tutte le conseguenze. Chi ragiona in modo umano, si fermerà alle cose umane. Finché ragioniamo con le prudenze umane, con il rispetto umano, il Vangelo ci sarà di scandalo, penseremo che è roba per pochi, per chi non ha altro da fare, per chi non ha famiglia o non lavora. Ma quando cambieremo prospettiva, allora saremo noi stessi oggetto di incomprensione e persecuzione. Ma ne vale la pena, perché significa che allora avremo imparato a vedere il mondo con gli occhi di Dio.
Pane di oggi: O parlo con le parole del mondo, o parlo secondo la tua Parola, Signore! Le due cose sono inconciliabili perché opposte. Mettere d’accordo te e il mondo è illusione: alla fine servirò un solo padrone! Che io impari ad ascoltarti, ad obbedirti, a riceverti, a non scandalizzarmi, a essere forte contro i tuoi nemici.
Seguirò non il mondo e le sue mode, ma Dio e la sua Parola.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=11