Un Po’ di PANE Spirituale per Camminare in CRISTO lunedì 6 luglio 20

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Lunedì 6, XIV Tempo Ordinario – S. Maria Goretti – PRIMA LETTURA Os 2,16.17b-18.21-22 – Dal Salmo 144 (145) – VANGELO Mt 9,18-26

Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Ti farò mia sposa per sempre… ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore». Oggi la Liturgia ci invita ad entrare dentro il mistero dell’amore divino. Un amore infinito, la cui portata non è comprensibile alle nostre umane e limitate menti, ma di cui possiamo coglierne le dinamiche. Lo possiamo fare perché siamo stati creati a sua immagine e somiglianza, e il corredo umano di cui siamo rivestiti è il riverbero della bellezza divina. Dio è amore, ci ricorda la Scrittura (1Gv 4,8.16) e noi risplendiamo della luce divina quando diventiamo amore. Cosa significa essere amore? Cosa significa che dobbiamo diventare amore? Come attuare questa altissima vocazione? Essere Amore, in Dio significa principalmente una cosa: essere comunione. Essere comunione significa, quindi, essere dono, essere servizio (attenzione, essere è diverso di fare un dono o un servizio!). È un mistero enorme, il più grande e il più bello, che arriva a far sì che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, pur essendo tre Persone sono un solo Dio: perfetta comunione, senza confusione. E l’immagine più bella di questo amore la ritroviamo in noi specialmente nell’amore coniugale: l’uomo e la donna, marito e moglie, diventano una sola cosa per mezzo dell’amore. non per mezzo della passione, ma nell’amore che è essere dono e servizio reciproco. Dio non trova immagini più belle del dono nuziale: ti farò mia sposa! E realizza tutto questo in Cristo, Dono e Servizio perfetto al Padre e a ciascuno di noi.
Pane di oggi: Mio Signore e mio Dio, rimango stupito dinanzi a tanto amore per me, creatura ingrata e peccatrice. Tu mi ami non perché io lo meriti o perché mi comporto bene, ma perché sei fedele. Concedi alle nostre famiglie di diventare, come te, amore.
Amare è servire e farsi dono. Mi chiederò: amo veramente?

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110

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