Sabato, XIII Tempo Ordinario – S. Elisabetta del Portogallo – PRIMA LETTURA Am 9,11-15 – Dal Salmo 84 (85) – VANGELO Mt 9,14-17
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». “In queste parole la Chiesa trova il fondamento dell’invito al digiuno come segno di partecipazione dei discepoli all’evento doloroso della passione e della morte del Signore, e come forma di culto spirituale e di vigilante attesa, che si fa particolarmente intensa nella celebrazione del Triduo della Santa Pasqua. Il riferimento a Cristo e alla sua morte e risurrezione è essenziale e decisivo per definire il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, come di ogni altra forma di mortificazione: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mc 8,34). È infatti nella sequela di Cristo e nella conformità con la sua croce gloriosa che il cri-stiano trova la propria identità e la forza per accogliere e vivere con frutto la penitenza” (CEI, Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, 21 ottobre 1994). Le parole dei vescovi italiani ci ricordano che non ha senso un digiuno solo esterno cioè non in comunione con Cristo e in particolare con la sua Passione e Risurrezione. Da qui, ad esempio, il senso del digiuno del venerdì: come ogni domenica facciamo memoria della Risurrezione di Gesù, così ogni venerdì ci uniamo, con spirito penitenziale, alla sua dolorosa Passione. Ecco perché l’astinenza dal mangiare carne tutti e singoli i venerdì dell’anno (come afferma il CDC) a meno che non coincidano con giorni festivi. Pane di oggi: Impariamo a vivere questi segni di memoria anche nelle nostre famiglie, siano (il digiuno del venerdì, la memoria mariana del sabato o la festa domenicale) momenti di testimonianza cristiana e di educazione nelle nostre famiglie. Signore, rendici otri nuovi, capaci di contenere la tua Parola.
Mi impegnerò a vivere santamente il digiuno cristiano.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110