Domenica, XII Tempo Ordinario (A) – S. Luigi Gonzaga – PRIMA LETTURA Ger 20,10-13 – Dal Salmo 68 (69) – SECONDA LETTURA Rm 5,12-15 – VANGELO Mt 10,26-33
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Cosa significa per noi cristiani, questa Parola? Oggi, in questo contesto di insicurezza mondiale, in questa domenica che si affaccia climaticamente al periodo estivo, nella vita nostra e dei nostri cari? Questa Parola ci dirige verso due direzioni, una orizzontale e una verticale: qual è il mio atteggiamento con gli uomini, e qual è il mio rapporto con Dio. Anzitutto, riguardo il rapporto con il mio prossimo, devo chiedermi se davvero offro una testimonianza di vita autenticamente cristiana; se mi lascio guidare dalla Parola di Dio o dalle mode di questo mondo; se mi lascio convincere e riempire testa e cuore dalle filosofie umane o permetto a Dio di saziarmi e convincermi con la sua Parola di verità e di giustizia. E allora chiediamoci se, come Geremìa (I Lettura) affrontiamo i nemici del Signore con una retta, semplice ma ferma testimonianza di vita cristiana o se viviamo solo di compromessi, permettendo al mondo di farci bere al calice delle sue menzogne. E poi, dicevamo, pensare verticalmente al nostro rapporto con Dio: il Vangelo di oggi sfata ogni buonismo a basso prezzo e ci ricorda che Dio ci misura con la misura con cui misuriamo, ci perdona solo nella misura in cui lo chiediamo, e fa comunione con noi solo se gli apriamo la porta. Dio ci ha creati per la comunione con lui, ma se lo rinneghiamo egli, rispettando le nostre libere scelte, non potrà che rinnegarci.
Pane di oggi: «Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza» (dal Salmo Respesoriale). Fortifica la mia volontà, dona sapienza alla mia mente e fervore allo spirito perché io perseveri nelle tue vie e non sia mai distolto da te.
Non rinnegherò ma testimonierò a tutti la mia fede in Dio.
Orazione a San Luigi Gonzaga
O San Luigi Patrono della gioventù,
rendimi Angelo come sei Tu.
O amabile San Luigi,
la cui illibata purezza
rese simile agli Angeli
e l’ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo,
volgete su di me uno sguardo di misericordia.
Voi vedete quanti nemici mi attornano,
quante occasioni insidiano all’anima mia;
e come la freddezza del mio amore a Dio
mi metta a pericolo di offenderlo
ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui,
lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra.
Salvatemi Voi, o gran Santo… a Voi mi affido.
Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento
ed ottenetemi grazia
ch’io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico
con cuore puro e contrito,
ripieno di fede viva ed umiltà profonda.
Le mie comunioni allora saranno,
come le furono per Voi,
potente farmaco d’immortalità,
soave profumo dell’eterno bacio di Dio.
Amen.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110