Sabato, X Tempo Ordinario – S. Antonio di Padova (m) – PRIMA LETTURA 1Re 19,19-21 Dal Salmo 15 (16) – VANGELO Mt 5,33-37
Preghiera di guarigione a San Antonio.
Oh amato San Antonio, il più dolce tra i santi, il tuo amore ardente per Dio, la tua virtù sublime e la tua grande carità verso i suoi simili, ti ha fatto degno di possedere grandi poteri miracolosi sulla terra che non sono stati concessi a nessun altro santo.
I miracoli attendono una tua parola e quella parola è quella che io ti chiedo, io che attraverso problemi e circostanze difficili.
Caro S.Antonio nessuno ti ha mai invocato invano. Hai riportato la tua salute ai malati; hai aiutato tutti quelli che avevano perso qualcosa; quelli colpiti dal dolore erano oggetti della tua tenera compassione; persino i morti si animarono quando il cuore ferito gridò a te dal profondo della sua amara angoscia.
Incoraggiato da questo pensiero, e convinto della efficacia della tua santa intercessione, mi inginocchio davanti alla tua all’immagine e fiducioso imploro di ottenere la grazia che ora ti chiedo…..
La risposta a questa preghiera può richiedere un miracolo. A chi devo rivolgermi se non a te? Non sei tu il Santo dei Miracoli?
San Antonio amato, vieni e aiutami a guarire le ferite che sono rimaste in me a causa dei miei dolori infiniti. Solleva il mio cuore da questo peso e dal risentimento che ho annidato dentro di me.
Oh dolce e amorevole Sant’Antonio da Padova, il cui cuore è sempre pieno di compassione umana, sussurra la mia umile preghiera alle orecchie del Bambino Gesù, che amava rimanere tra le tue braccia.
Vieni e liberami da ogni carica emotiva che mi tiene legato a un mondo pieno di dolore e frustrazione. Vieni e liberami da ogni rimpianto e mancanza di coraggio per agire con decisione.
Liberami, o caro Sant’Antonio, dalle trappole mortali dei miei nemici e dalle insidie del male che mi perseguitano quando mi sento senza speranza.
Una tua parola e so che quello che chiedo nella mia preghiera sarà esaudito. Nel potente nome di Nostro Signore Gesù Cristo, ti imploro.
Amen. Prega il Padre Nostro, Ave Maria e Gloria.
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno». Quanti peccati si commettono con le parole! E quanto poco siamo disposti ad ammetterlo! I peccati commessi con le parole sono quelli meno confessati, quelli che maggiormente tendiamo a giustificare. Per cui è vero che abbiamo alzato la voce e ci siamo alterati, ma piuttosto di ammettere che siamo irosi, che non abbiamo pace e non immettiamo pace, ci giustifichiamo dicendo che lo abbiamo fatto perché l’altro si è comportato male e ci ha fatto arrabbiare se non addirittura indignare. Oppure è vero che ho parlato male del mio fratello con altri e in sua assenza, ma piuttosto che ammettere di avere il vizio della mormorazione, pentirmi e confessarmi, affermo che la mia è stata solo una esternazione, uno sfogo dovuto alle ripetute provocazioni con cui il fratello mi irrita. E così rimango cieco nel mio peccato, non permettendo alla grazia di illuminare il mio cammino, come afferma Gesù stesso: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane» (Gv 9,41). E di esempi del genere ne potremmo fare tantissimi. Ecco perché, oggi più che mai, è opportuno soffermarci su questa Parola e confrontarla con le nostre tante, troppe, parole, spesso inutili, a volte bugiarde, poco sapienti.
Pane di oggi: «Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza». (Salmo 51 [50],3-4.6b-8)
Rifletterò sui numerosi peccati commessi con le mie parole.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110