Un Po’ di PANE Spirituale per Camminare in CRISTO martedì 2 Giugno 20

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Martedì, IX Tempo Ord. – Ss. Marcellino e Pietro – PRIMA LETTURA 2Pt 3,11b-15a.17-18 – Dal Salmo 89 (90) – VANGELO Mc 12,13-17

Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Tra i tanti proverbi popolari che hanno origine dalla Bibbia, certamente tra i più diffusi c’è il famoso detto: “date a Cesare quel che è di Cesare” riportato dall’odierna Liturgia. Lasciando ogni tipo di visione politica (divisione dei poteri temporali e spirituali) o sociale (prospettiva cristiana o laicista dell’etica), dobbiamo andare al fondo del significato che Gesù vuole dare a tali parole e quindi all’insegnamento che con esse vuole trasmetterci. La moneta appartiene a Cesare e tale appartenenza è data dall’immagine che porta impressa. Essa può circolare, essere utile per acquistare beni, per retribuire gli operai, e per qualsiasi operazione monetaria, ma rimarrà una moneta romana e quindi apparte-nente all’imperatore. Così anche noi, possiamo lavorare, riposare, divertirci o rattristarci, ma in ogni nostra attività rimaniamo proprietà di colui di cui portiamo impressa l’immagine nei nostri cuori: apparteniamo a Dio, sempre, tutti, anche chi non lo conosce o lo rifiuta. Siamo stati creati a sua immagine. Questo non limita la nostra libertà né invalida la nostra responsabilità, ma ci ricorda che apparteniamo a Dio, gli siamo cari. Siamo il tesoro di Dio: egli ha posto il suo cuore lì dov’è il suo tesoro, in noi. Non per i nostri meriti ma per sua misericordia.
Pane di oggi: Quanto son prezioso ai tuoi occhi, Signore! Il pensiero di esserti caro mi emoziona, ma anche mi confonde: io sono il tuo tesoro! Hai voluto farmi a tua immagine e somiglianza e con il fuoco del tuo Santo Spirito hai impresso l’immagine del tuo Cristo nel mio cuore, per mezzo del santo Battesimo. Ti lodo e ti glorifico; esulto grandemente, perché credo, e ne ho la certezza, o Dio, che niente e nessuno potrà mai separarmi da te.
Appartengo a Dio: non mi svenderò ad alcun altro padrone.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110

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