Venerdì, VI di Pasqua – S. Rita da Cascia (mf) – PRIMA LETTURA At 18,9-18 Dal Salmo 46 (47) – VANGELO Gv 16,20-23a
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male». Il Tempo di Pasqua è tempo di grazia, un tempo propizio per soffermarsi a contemplare le meraviglie di Dio, assolutamente gratuite, infinitamente misericordiose, oltre ogni pensabile merito. Il primo sentimento che deve far nascere in noi la contemplazione di queste verità di fede è indubbiamente la gioia. Non la gioia umana, frutto di mancanza di problemi, o perché appagati in qualche nostro aspetto affettivo o professionale, cose tutte che oggi ci sono e domani potrebbero anche venir meno, e con esse la gioia in esse riposta. La gioia pasquale, la gioia cristiana che affonda le sue radici nei misteri pasquali, viene dalla consapevolezza che Dio è con noi e quindi niente e nessuno sarà mai contro di noi: potranno anche toglierci tutto, perfino la vita, ma non potranno mai strapparci dal cuore la gioia che nasce dal saperci per sempre una cosa sola con Dio. E Dio ci dà cento, mille volte tanto ed anche infinitamente di più se solo rimaniamo in lui, nella sua pace, con la sua gioia. Anche nel Vangelo, oggi Gesù ce lo ripete con forza: «Anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia». Abbiamo bisogno di questa gioia, ne abbiamo bisogno noi, ne ha bisogno il mondo: familiari, amici e colleghi: viviamo e testimoniamo la gioia di Cristo.
Pane di oggi: O Gesù, mia gioia e mia speranza, mio rifugio e mia conso-lazione, mio alto riparo in cui trovo pace: non si allontani da te il mio cuore. Che io non ricada nella tristezza del peccato, che io non mi separi mai da te. Mostrami sempre il tuo volto, mio Dio, e avrò la gioia, e sarò nella pace, e vivrò nel tuo amore.
Ripeterò spesso: «O Signore, mia somma gioia, mio tutto».
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