Martedì, IV di Pasqua – S. Angelo – PRIMA LETTURA At 11,19-26 Salmo 86 (87) – VANGELO Gv 10,22-30
Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «“Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”. Gesù rispose loro: “Ve l’ho detto, e non credete”». La situazione descritta dal Vangelo, se non fosse per la sua tragicità storica e spirituale, sarebbe perfino comica; e in ogni caso è certamente surreale. Una situazione tragica storicamente, perché sappiamo che tale ostinazione nel non voler ascoltare e aderire alla Parola porterà ad uno scontro sempre più aspro, fino alla morte in Croce di Gesù; tragica anche (anzi soprattutto!) spiritualmente perché tale chiusura condurrà queste persone “fuori” dall’ovile, lontano dal Regno di Dio, e, se ostinati sino alla fine, alla perdizione eterna! Gesù parla chiaramente, agisce apertamente e si rivela pienamente, ieri come oggi, ad ogni uomo. Egli viene nel mondo come «luce per illuminare le genti» (Lc 2,32), ma anche come segno di contraddizione per la rovina e la risurrezione di molti in Israele (cfr Lc 2,34). Non basta che Gesù “dica” che è il Cristo, bisogna che noi “crediamo” alla sua Parola. Non basta sentire, bisogna accogliere. Non basta professare, bisogna vivere la nostra fede in Dio. E se questa adesione della fede non è vera e totale, prima o poi ci troveremo in contrasto con Dio, lo accuseremo, lo incolperemo, lo allontaneremo… e arriveremo a ucciderlo in noi, ritrovandoci fuori dalla salvezza eterna.
Pane di oggi: Signore Gesù che ti riveli come Messia a coloro che ti ascoltano con disponibilità di spirito, rendici attenti alla tua voce, perché siamo capaci di riconoscere nei tuoi gesti l’opera del Padre, con il quale formi una sola cosa con lo Spirito Santo. Madre della Parola, rendi i nostri cuori aperti alla voce del Cristo, pronti nell’accoglierlo e fedeli nel servirlo con gioia pura.
Rinnoverò spesso il mio credo con “L’atto di fede”, ma starò attento che alle parole corrisponda una sincera fede in Dio.
fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110