Fonte: IlSole24Ore
È da tre a quattro volte più massiccio della nostra Terra, solido, sta a una distanza di 20 anni luce da noi, ha molto probabilmente un’atmosfera e acqua allo stato liquido sulla sua superficie.
Per queste caratteristiche, e per la sua posizione rispetto alla stella madre, potrebbe essere il primo pianeta esterno al nostro sistema solare adatto a ospitare una qualche forma di vita.
Il suo nome in codice è Gliese 581g.
Scovarlo è costato un sacco di lavoro al gruppo di astronomi dell’Università di California a Santa Cruz che lo ha seguito per 11 anni nel corso dei quali si sono succedute osservazioni, misure delicatissime e conti letteralmente “astronomici”. Ma ieri, finalmente, la scoperta è stata annunciata ufficialmente attraverso le pagine della prestigiosa rivista scientifica del settore, Astrophysical Journal.
Sono circa 500 i pianeti extrasolari che conosciamo oramai, ma l’unicità di questo, per il momento, è nelle sue caratteristiche quasi terrestri e nella posizione relativa nel suo sistema solare, che conta altri 5 pianeti, ma assai diversi tra loro. Infatti 581g è abbastanza lontano dalla sua stella da non venirne surriscaldato, ma non così tanto distante da risultare troppo freddo, come accade nel nostro sistema a Plutone, per esempio, dove si registrano temperature intorno ai 270 gradi sotto zero. La sua temperatura media è probabilmente simile a quella terrestre, con una particolarità: 581g ruota attorno alla sua stella in soli 37 giorni, un decimo circa, quindi, rispetto ai 365 e “rotti” necessari alla Terra per compiere la sua orbita. Il pianeta 581g, però, mostra sempre la stessa faccia al suo sole e quindi metà della superficie si trova perennemente al buio e al freddo.
Venti anni luce possono sembrare una enormità in termini umani: miliardi di miliardi di miliardi di chilometri e oltre: una distanza inimmaginabile se confrontata con i parametri comuni. Ma dal punto di vista astronomico le cose cambiano. Venti anni luce significa essere praticamente dietro l’angolo o quasi, dato che la galassia di cui facciamo parte, la Via Lattea, con i suoi 100 miliardi di stelle, ha un diametro di almeno centomila anni luce.
l pianeta, è bene chiarirlo, non è stato “visto”, ma la sua presenza e le sue proprietà sono state intuite e derivate da piccole anomalie osservate sulla stella madre Gliese 581. Questa infatti, come detto, è vicinissima e ben visibile, molto più piccola del Sole e emette un decimo circa della sua energia. Vicina, piccola e ben visibile, per questo gli astronomi sono riusciti a percepire le debolissime perturbazioni gravitazionali che il pianeta provoca sulla stella madre. Unico problema: su 581g si peserebbe 4 volte di più rispetto a quello che si pesa sulla Terra…