Finanza: diminuiscono i derivati, incredibile ma vero

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Tutto quello che sta avvenendo sulle piazze finanziarie è all’insegna della “de-regulation”, cioè espressione di un mercato globale senza regole per cui l’imprevedibilità regna sovrana e a rimetterci sono sempre i piccoli risparmiatori e gli imprenditori onesti. Eppure, cari amici di Facebook, recentemente è avvenuto qualcosa di singolare, a cui la stampa nostrana non ha dato assolutamente alcuna rilevanza. Di cosa si tratta? Incredibile, ma vero, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea (Bri), istituzione sempre molto attenta nel delineare gli andamenti finanziari e bancari, nell’ultimo trimestre del 2015, ha rilevato che sul circuito del cosiddetto “sistema bancario ombra” – dove avvengono attività rigorosamente “Over the counter” (Otc), cioè stipulate fuori dai mercati borsistici , dal controllo degli stati sovrani e spesso tenute fuori dai bilanci – il valore nozionale dei derivati Otc (quei prodotti finanziari tossici che hanno scatenato la crisi) è finalmente sceso di quasi 200 mila miliardi di dollari. Cioè da 700 mila del giugno 2014 ai circa 500 mila di fine 2015. È un fatto di indubbia positività. Si tratta di cambiamenti necessari e ulteriormente auspicabili. Il problema di fondo, però, è che tale prosciugamento della palude dei derivati Otc sembra essere il risultato non tanto di politiche studiate a tavolino ma piuttosto di performance autonome dei mercati, come ha scritto l’economista Paolo Raimondi, attento osservatore dell’economia mondiale. Il che significherebbe che “dietro ai numeri potrebbero nascondersi macerie”. In effetti, i dati della Bri sono di grandezze eccezionali, pertanto richiedono un attento controllo e anche interventi precisi da parte delle autorità competenti (troppo spesso attendiste), soprattutto in Europa. Esse dovrebbero avere il buon senso di governare l’economia bonificando i mercati e definendo delle normative capaci di ridare ordine nella Babele della finanza planetaria.

fonte: Giulio Albenese su fb

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