GRUPPI DI PREGHIERA DI SAN PIO…Spiritualità e partecipazione

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Il Papa Pio XII, sin dall’inizio del suo pontificato, sollecitò i fedeli affinché riscoprissero il valore della preghiera. I suoi inviti ad una preghiera comune si intensificarono specialmente quando si profilò all’orizzonte la seconda guerra mondiale.
Se la guerra divideva, la preghiera avrebbe dovuto unire. Denunciando il triste spettacolo di un mondo in disfacimento, esclamò: «Ciò di cui la Chiesa ha urgente bisogno, sono i fedeli e gruppi di fedeli, di ogni condizione, che, liberi dalla schiavitù del rispetto umano, conformino tutta la loro vita e la loro attività ai comandamenti di Dio e alla legge di Cristo».
Padre Pio, al dott. Guglielmo Sanguinetti che gli leggeva dall’Osservatore Romano un altro appello del Papa a “pregare insieme”, disse: «Diamoci da fare. Rimbocchiamoci le maniche. Rispondiamo noi per primi a questo appello del Romano Pontefice».
Fin dal primo sorgere i Gruppi di Preghiera si sono inseriti nella Chiesa, come naturale Madre.
Padre Pio, chiedendo ai sacerdoti di essere presenti nelle riunioni, anche con la celebrazione della Messa, garantiva il legame tra i Gruppi e la Chiesa.
Così il chicco diventa albero……                                                                              L’accorato appello del papa Pio XII porta i suoi frutti; difatti i Gruppi di Preghiera, alla scuola di Padre Pio, pregando insieme rinvigoriscono tante comunità ecclesiali e con il loro esempio richiamano altri fedeli alla frequenza ai sacramenti. Si giunge, così, al riconoscimento ufficiale da parte della Santa Sede che approva lo Statuto dei Gruppi di Preghiera in data 3 maggio 1986 firmato dal Card. Casaroli. Nella premessa si legge: «I Gruppi di Preghiera hanno ora un codice a cui attenersi per la loro vita e per la loro funzionalità. È un atto importantissimo, perché inserisce di pieno diritto i Gruppi nella Chiesa. Ufficialmente. Con tutti i crismi. Dopo che per lunghi decenni hanno provato la loro fedeltà alla Chiesa, ai suoi insegnamenti, così come voleva Padre Pio che li ha fondati…» segue (Statuto).                                                  I Gruppi di Preghiera sono il frutto del ministero sacerdotale e religioso di Padre Pio. Ai fedeli che andavano da lui Padre Pio raccomandava di pregare. La preghiera costituiva il tessuto del suo insegnamento spicciolo di tutti i giorni, nel confessionale e col suo esempio. A poco a poco i cristiani da lui formati sentivano il bisogno di riunirsi per pregare in comune. Dappertutto sorgevano cosi nuclei di fedeli collegati con la Casa Sollievo della Sofferenza che stava sorgendo, e che dava loro, attingendole dalla bocca stessa di Padre Pio, le prime regole per la loro corretta funzionalità. Li guidava, li ammoniva, se necessario, correggendone la rotta. Attenendosi scrupolosamente ai desideri di Padre Pio.                                                  I Gruppi, come organizzazione, sono nati nella Casa Sollievo della Sofferenza.                     Ma già era viva da anni l’idea, il pensiero di Padre Pio circa il sollievo della sofferenza che i suoi figli spirituali divulgavano, trasmettevano con la parola, con le lettere, con i dépliant.               I Gruppi sono dappertutto: nelle parrocchie, nei conventi, nei monasteri, negli ospedali. Sotto la guida di animatori e assistenti spirituali d’ogni Ordine e grado. Accomunati dall’amore a Padre Pio e dalla fedeltà alla Chiesa e al sacerdote.                                                                I Gruppi di Preghiera, sorti per l’intuizione di Padre Pio da Pietrelcina in vista dei bisogni spirituali della nostra epoca, intendono cooperare alla realizzazione del Regno di Dio, secondo l’insegnamento di Gesù, che ha ripetutamente insistito sulla necessita della preghiera e ce ne ha indicato il modo. Essi intendono agire in obbedienza ai ripetuti inviti in tal senso lanciati dai Sommi Pontefici e dalla Gerarchia, secondo la tradizione mirabilmente espressa dai Concili Ecumenici, e specialmente dal Concilio Vaticano II. I Gruppi si propongono di seguire i principi generali della spiritualità francescana di Padre Pio:                                                                 A – Adesione piena e incondizionata alla dottrina della Chiesa Cattolica, guidata dal Papa e dai Vescovi.                                                                                                                                B – Obbedienza al Papa e ai Vescovi, di cui e portavoce all’interno del Gruppo il Sacerdote Direttore Spirituale nominato dal Vescovo.                                                                           C – Preghiera con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa, con la partecipazione attiva alla vita liturgica e sacramentale vissuta come vertice dell’intima comunione con Dio.                          D – Riparazione mediante la partecipazione alle sofferenze di Cristo, secondo l’insegnamento di San Paolo.                                                                                                                       E – Carità fattiva ed operosa a sollievo dei sofferenti e dei bisognosi come attuazione pratica della carità verso Dio.

fonte:www.operapadrepio.it

 

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